A Room of One's Own

Il giorno della marmotta


O giorni, o mesi che andate sempre via, sempre simile a voi è questa vita mia.Diversa tutti gli anni, e tutti gli anni uguale,la mano di tarocchi che non so mai giocare, che non so mai giocare…     Ab  Urbe condita: dalla fondazione della città, così i latini contavano gli anni che passavano, molto prima che arrivassero i cristiani a prendere come inizio un’altra ‘nascita’, non di una città ma di un Dio fatto uomo.    Ci pensavo in questi giorni, quando mi sono d’un tratto resa conto di aver cominciato a contare gli anni riferendomi invece alla morte delle persone che mi son state vicine: tre anni dalla morte di una amica, dieci anni dalla morte di papà, un anno dalla morte di mamma.    E col passare degli anni via via si accentua, sempre più, la sensazione che la vita non faccia che girare in tondo, riportandomi, ciclicamente, sempre al punto da cui ero partita. Come in quel film, ‘Ricomincio da capo’, in cui il protagonista si sveglia ogni mattina ed è sempre la stessa mattina, e deve cercare di vivere in modo diverso,  e migliore,  sempre le stesse situazioni.    E penso che  alla fine non è altro che questo quella che chiamiamo esperienza.  Poi di tanto adoprar, di tanti motiD'ogni celeste, ogni terrena cosa,Girando senza posa,Per tornar sempre là donde son mosse;Uso alcuno, alcun fruttoIndovinar non so.    A tutti il mio augurio di un felice 2009