A Room of One's Own

La Storia e noi


"di solito ho da far cose più serie, costruir su macerie, o mantenermi viva..."Il verso della canzone di Guccini mi frulla in mente leggendo il post n.418 di  SandaliAlSole, mentre ricordo quanto scrivevo tempo fa nei commenti al messaggio  274 di  Amoildeserto:“Nel dicembre del 77 é nata l'ultima delle mie sorelle. Mamma aveva 47 anni, passò metà della gravidanza in ospedale, e io vinsi la mia battaglia con lei, che voleva lasciassi la scuola per aiutarla: tornavo da scuola in autostop, per fare prima, e riuscire ad essere in ospedale entro l'orario di visita, e poi mi occupavo della casa, delle spese, del bucato. Questi sono i miei ricordi quando penso al '77, non mi avanzava molto tempo per altro.”Niente manifestazioni di piazza per me, niente slogan, niente collettivi,assemblee, feste. Negli anni in cui, come scrive Ossimora nel suo post n.387 “i movimenti femminili e femministi ... operano attivamente per la legge di parità, per il diritto al divorzio e all’aborto” io frequentavo un piccolo liceo di provincia, due sole sezioni, ospitate nei locali dell’oratorio della parrocchia, e combattevo a modo mio la battaglia per l’emancipazione e l’indipendenza. Ma pur con modalità diverse, é evidente a ripensarci oggi che é stata la stessa battaglia quella che abbiamo combattuto:per conquistare un diritto di scelta su come e cosa essere. Una libertà che oggi viene accettata come scontata, ma che solo trent’anni fa ha dovuto essere conquistata, dalle donne della mia generazione...ciascuna a modo suo.Bello l'eroe con gli occhi azzurri dritto sopra la naveHa più ferite che battaglie e lui ce l'ha la chiaveHa crocefissi e falci in pugno e bla, bla, bla fratelliEd io ti ho sollevata figlia per vederlo meglioIo che non parto e sto guardarti che rimango sveglioForse non lo sai ma pure questo é amore