A Room of One's Own
This is my letter to the world, That never wrote to me, The simple news that Nature told, With tender majesty. Her message is committed To hands I cannot see; For love of her, sweet countrymen, Judge tenderly of me!
Messaggi del 27/06/2008
Post n°310 pubblicato il 27 Giugno 2008 da lilith_0404
What’s in a name? that which we call a rose
Così scriveva Shakespeare qualche secolo fa, nell’atto II della sua opera probabilmente più famosa, Romeo e Giulietta. Per dire che la sostanza delle cose non è condizionata dal nome con cui vengono indicate. Per dire che anche se cambio il termine con cui indico una cosa, quella cosa non smetterà di essere quello che è. Questa elementare evidenza sembra non essere compresa però dall’attuale ministro dell’interno, che si affanna a dichiarare che prendere le impronte digitali ai bambini sulla base della appartenenza aduna certa etnia piuttosto che ad un’altra non è ‘una schedatura etnica’. Va bene. Chiamiamola pure in un altro modo. Ma la puzza che emana rimane la stessa. |
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