PensoQuelloCheDico

Incontri


Sveglia presto… l’aria fresca mi accarezza il viso ancora intorpidito dal sonno; sulla metro tante persone che parlano di orari, la valigia al seguito… come me…Ancora frastornata cerco il treno…Termini è un pullulare di gente anche a quest’ora; in effetti, qui sembra sempre pieno giorno… Variazione sul programma originario…Un po’ sonnecchio, poi arrivo a destinazione… l’aria è pungente nonostante siano le 9 passate; il sole inganna un calore che non ha…Eccolo, il mio altro treno… ho paura di non farcela a salire… i corridoi sono stracolmi… il treno, che prima ho preso, non era a questi livelli… un altro fuori programma, quindi…Abbandono la valigia lungo il corridoio, sarebbe inutile trascinarmela dietro, non ho voglia di scavalcare tutte queste persone stravaccate x terra… Il mio sguardo indaga, cerca frenetico… aspetto… E, nel segmento del vagone a più alta densità di passeggeri, si incrocia con occhi conosciuti, che all’improvviso mi fissano e si stupiscono…Parole e parole… molte non dette … taciute dagli sguardi… e un’ora vola via… Si scende  di corsa… si cerca il momento giusto per sorprendere, delicatamente… Mi nascondo dietro un cartellone e li faccio passare: quel momento di incontro se lo meritavo, così esclusivo, tutto per loro…Poi cammino alle loro spalle … Proprio non mi si nota… avrei voluto arrivare fino alla macchina e chiedere se ci fosse un posto in più a bordo e per la valigia nel portabagagli…Ma all’improvviso questi ricci rossi si girano, incorniciando un volto radioso… uno sguardo intenso che cerca di riconoscere nel mio viso ridente, i tratti intravisti solo su qualche piccola foto…Gli occhi si fissano, quasi a scavarsi dentro e si riconoscono esattamente per quelli che si erano lungamente immaginati…
È bello il viaggio nella vita degli altri, quando ciascuno spalanca senza remore le proprie porte, e fa accomodare gli ospiti… ognuno nella vita dell’altro…Vite tanto diverse, ma simili nel sentire…Ora la sensazione è uguale a quando ci si risveglia, dopo aver fatto un bel sogno: rimane il torpore rilassato, una sensazione di vaghezza, di pienezza… in seguito ci si domanda, se sia accaduto veramente, o se sia stato solo frutto dell’immaginazione…Così nasce la paura di dimenticare…Vorrei ricordare ogni minimo particolare… anche le parole non dette, i pensieri che si rincorrevano, senza essere fermati…Gli sguardi, gli abbracci, i commenti, gli scherzi, le risate, le confessioni dolorose e quei momenti di silenzio, durante i quali le parole erano assolutamente superflue…Le cose belle sembrano sospese in un fluttuare senza tempo, in momenti infiniti… che tuttavia volano via , come uno schioccare di dita…Ora mi sento più ricca e più povera, allo stesso tempo… “sentire” mi fa esser viva e morta contemporaneamente… le mie luci e le mie ombre…Il dolore della mancanza…E mi arrabbio, perché ogni cosa che vivo così intensamente, può sembrare che non riesca a godermela a fondo… ma in realtà la “sento” così profondamente, così intimamente da diventare per me come un piccolo ma infinito tesoro, di cui cerco di fissare sfumature e colori…Mi rimprovero perché avrei voluto essere più…Forse andava bene così… ma non mi è sembrato abbastanza…E avrei voluto dare di più…Avrei voluto dire molto di più…(Foto S.C.)"Stable song", Death cab for cutie