PensoQuelloCheDico

Post N° 129


Caffè nero… sul balcone, sigaretta… gli occhi ancora appiccicati di sonno, il pigiama, i capelli disordinati…Sotto casa il supermercato, aperto la domenica mattina, e un via vai interminabile della gente pigra dei giorni festivi…Esce, cammina lento per la discesa, la busta della spesa portata sulle spalle come un giovanotto d’altri tempi, il passo lento… Angelo, il sòr Angelino per tutti, amico di papà, quello che incontravo sempre anni fa e che mi ha convinto a fare il passo più importante della mia vita, quasi facendomi il lavaggio del cervello… riconosco quel gesto, quella busta sopra la spalla… come papà, e penso che forse era un’abitudine dei ragazzi di un tempo… la noncuranza del peso, a favore della forza di maschio…Ora si gira… guarderà il palazzo, il suo, che è anche il mio, e vedrà chi lo guarda… e io sto fumando… lui nn lo sa che fumo… D’istinto penso che dovrei nasconderla, sta sigaretta, ma la voglia di essere vista mi obbliga a tirare con violenza… una volta… nn si gira… 2 volte … e lo guardo… guardami…Poi si gira… alza lo sguardo… forse mi vede… e io faccio finta di niente, guardo il cielo velato, e il sole pallido a cercare il suo calore… fingo male, a dire il vero, e forse lui se ne accorge…Ecco… penso, mi nascondo, come sempre…Eccomi, la figlia non fumatrice di Mario, che ora fuma, e pure troppo…Paura dei giudizi… Una dinamica consolidata, talmente automatica da non accorgermene…Me ne sono accorta una sera, quando il Piccolo Fiammiferaio, in silenzio, camminava attorno a me e poi si è fermato alle mie spalle; io, d’istinto, mi sono girata per dargli sempre la faccia…l’ho scoperto quella sera e all’inizio pensavo che era perché è brutto dare le spalle; poi ho capito: probabilmente avere qualcuno alle spalle mi fa sentire vulnerabile, non vedo quello che succede… paura inconscia di essere tradita senza accorgermene… sale un’inquietudine sotterranea, un’insofferenza incontrollabile… e poi ho provato, a resistere… ma niente… dopo un po’ dovevo girarmi… anche quando cammino insieme agli altri: devo sempre star dietro… Intanto, Angelino continua la sua camminata lenta, gira l’angolo e io faccio un altro tiro di sigaretta… stavolta libero dai miei pregiudizi…Otis Redding, Cigarettes And Coffee