PensoQuelloCheDico

Notte di mezza estate


L’aria è ancora pesante d’umidità anche a quest’ora della sera…  L’asfalto di Roma è ancora caldo…Oggi non ho preso l’auto… per arrivare in centro è meglio dimenticarsene e salire i mezzi  pubblici… da questa mattina che giro…  i vicoli, il vento, il caldo, strade di pietra calpestate da miliardi di passi, visto marmi sfiorati da miliardi di dita…L’asfalto ribolle ed è ostile… ma, nonostante questo, tutto pigramente si muove… E non mi preoccupa più di tanto tornare a casa di notte senza la sicurezza dell’abitacolo della mia auto…E’ buio e, nonostante il caldo, in questo ex convitto, a metà fra la casa colonica sicula e una casa messicana, e ora occupato, ogni tanto arrivano delle folate d’aria a rinfrescare i volti e le parole…Mi sento libera, tranquilla, mi sento in pace… almeno ora, per un piccolo momento, che magari tra poco svanirà… eppure me la gusto tutta, questa sensazione di pienezza…Guardo l’ora forse ce la faccio a prender la metro… ma la metro è troppo solitaria, lì sottoterra… un po’ mi inquieta a quest’ora… allora opto per l’autobus per vedere meglio la città di notte, con altri occhi…Piazza Venezia è piena di gente… è bello vedere che la città è viva anche a quest’ora, con le sue luci gialle a farla sembrare ancora più dolce e accogliente… ogni volta mi stupisco, ogni volta ne sono rapita…Salgo sull’autobus… penso che è la prima volta che lo prendo da sola di notte…Guardo le persone… un insieme di umanità apparentemente disomogenea… ci si scambia qualche frase…Penso ai miei 33 anni… che tra meno di un mese si chiuderanno… a sensazione lo ripercorro tutto… lo trovo veramente un anno cruciale, per me… quelli passati hanno segnato un confine di demarcazione per un cambiamento forzato… non voluto… a cui mi sono adeguata…Questo di anno lo sento veramente mio… non so come spiegarlo… è come se da settembre qualcosa fosse scattato in me… mi stessi conoscendo per quella che ho sempre percepito… ma che non riuscivo ad essere…Ho conquistato il presente, ho assecondato i miei tempi... sì, credo che  riconoscere il proprio tempo sia una conquista.. o almeno per me lo è stato: respirare e sentire il momento del respiro... guardare le colline senza che la mente faccia alcun pensiero... amare senza pensare a quello che sarà domani...Ognuno ha il proprio “anno importante” … per alcuni è quello in cui si incontra l’anima gemella, o in cui nasce un figlio…Niente di tutto questo ancora, per me… forse arriverà, forse no…Ma su questo bus penso che forse ho trovato qualcosa di più importante, ora, mentre metto a fuoco l’immagine che si riflette su questo vetro…(foto: S.C. - Music: Morrissey, Dear God please help me)