PensoQuelloCheDico

Post N° 160


Torno a casa... cammino per le vie buie e maledico le scarpe col tacco... non pensavo di doverci camminare tanto, oggi...Anche tu B. le porterai quando sarai grande... e forse le maledirai come me...Piccola B., ora tutti ne parlano come la bimba che ha appena perso la mamma...Eppure non lo sapevo ancora quando ti ho vista, lì al parco giochi, fra i tanti bimbi sei stata quella che mi ha sciolto il cuore... correvi dietro ad A., mio nipote... quello che mi ha colpito sono stati i tuoi occhi asiatici, come quelli di lui, neri neri e quei capelli lunghi e lisci neri pure loro, che volevo accarezzare per farti sentire che sei una bimba speciale... di una bellezza discreta e delicata...Ho continuato ad osservarti, così silenziosa, in disparte guardavi gli altri bimbi giocare, ma i tuoi occhi erano tutti per A.; ho pensato che fossi un po' innamorata del tuo amichetto del cuore...Piccola B., lo so che significa sentirsi presentate per quello che ci è capitato, anziché per quello che siamo, anche se a me è successo da grande...E nella tua faccina dolce ho rivisto un po' di me e della mia infanzia... io non ero così carina... ma il tuo sguardo che pensa... quello sì che lo conosco bene... I bimbi sono un mondo a parte, forse non sono per me, non lo so... mi piacciono quelli silenziosi che parlano poco a parole e tanto con gli occhi... e ho pensato che se un giorno avrò una figlia, mi piacerebbe che fosse proprio come te...Piccola B., quante cose pensi e non dici?... sembri così tranquilla, mentre la vita ti mette già davanti a difficoltà tanto grandi... forse cambierai casa... amici... quante cose per una piccola come te, nata lontana da casa, anche se la tua seconda casa ora è qui e si sente da come parli bene l'italiano...Chissà se A. ti vuole bene tanto quanto quel modo speciale guardarlo... chissà quante volte maledirai i ragazzi che ti lasceranno, soffrirai per colpa di chi ti tratterà come una stupida solo perché, nei tratti, non sei italiana e quante volte ti arrabbierai con il destino, che ti ha fatto crescere in fretta...Ti ho salutata mentre costruivi la pista per le macchinine con A. e, mentre lui ti strappava il pezzo da costruire dalle mani, con educazione e determinazione gli hai detto "Vorrei continuare io, caro...", con quella intonazione tipica da donnina che sfida colui che le piace tanto...Sorrido fra me e me, ripensandoci, e intanto cammino verso casa e maledico le mie scarpe col tacco...