PensoQuelloCheDico

 


In trance, scendo le scale di pietra tutto si fa buio.Nel labirinto luci giallognole illuminano deboli gli angoli... Dove vai?Scendo ancora, giù nei meandri del BucoNero. Interiore infinto.Il respiro si fa corto, manca l'aria qui e non trovo l'uscita...Chi incontri?Automi informi, deformi, vagano senza meta, sembrano mummie senza passato né presente.Vagano e non vedono.Mi vengono addosso. Mi fanno perdere l'orientamento.I muri di pietra sono tutti uguali. Cunicoli angusti, soffitti bassi.Scale. Si scende ancora. Ancora. Al centro del BucoNero.E ora che accade? Trovi l'uscita?Una luce fredda, in fondo alla galleria... Si apre una stanza. Nero. Lucido. Pareti e pavimenti... In fondo, c'è un vecchio baule di legno, come quello in cui nonna teneva i ricordi preziosi di una vita.Il coperchio è spostato.Cosa vedi?Una quantità esagerata di bambole. Di porcellana. Di Plastica. Tutte mi guardano. E mi fanno paura.Cosa fai ora?Ho paura. Ma l'istinto e la curiosità è più forte.In filo le mani dentro. Non è difficile. Hanno una cosistenza stranamente gelatinosa.Ne tiro fuori alcune. E solo ora mi rendo conto che non ce n'è una intera.Teste sparse divise dai corpi.Rovisto affannosamente.Non c'è n'è una intera.Una sola basterebbe. Perché?Sarebbe la mia salvezza. Provo a ricomporne alcune. Non combaciano.Nessuna.L'ansia si fa sgomento. Perdizione. Condanna. Soffoco.Che senti rovistando?Dolore. Piacere. Paura.Infinito.Metto mano dentro di me. Tiro fuori le viscere.Le mie.Plaid "Eyen"
(foto di M.P.)