Lillo Catania

Un'impronta di Sicilianità - Musica&Poesia

 

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PERCHÈ QUESTO BLOG?

Penso che la cosa più triste per un artista sia quella di creare un'opera e non parteciparla ad altri.
E' come se un valente pittore tenesse i suoi quadri nascosti in soffitta dove nessuno può ammirarli.

Io, invece, che amo vivere intensamente sentimenti ed emozioni spero di parteciparli a tutti i visitatori del mio blog, nel modo più semplice e migliore possibile: con una poesia, una canzone, un racconto ...
Grazie per la vostra attenzione.
 
 

UNA CANTO PER ROSA BALISTRERI




Quann'iu moru


Quann’iu moru ,
nun mi diciti missa
V’arricordati?
Sugnu vostra amica.

Quann’iu moru,
purtatimillu un ciuri,
un ciuri ranni e russu,
comu lu sangu persu.

Quann’iu moru,
cantati li me canti,
un li scurdati,
cantatili pi’ l’antri,
quann’iu moru,
pinzatimi ogni tantu,
ca pi sta terra ncruci,
murivu senza vuci.

Quann’iu moru,
faciti ca nun moru,
diciti a tutti,
chiddru ca vi dissi,
quann’iu moru,
‘un vi sintiti suli,
ca suli nun vi lassu,
mancu d'intra lu fossu.

Quannu sintiti,
sunari 'na chitarra,
'na vuci forti,
la mia ca vi canta,
vi parla e dici
ca sugnu tra l'amici,
cumpagni ni la vita,
cumpagni 'ni la morti.

 

A 'NA ROSA




 

Nu jardinu du me cori
sentu nasciri 'na rosa,
russa, ranni, sciavurusa,
dritta comu 'na colonna.
Chistu fattu mi 'mpressiona
ca si sta facennu largu
'nmenzu a spini di ruvetti,
'nmenzu a pampini d'ardica.
Tu cu si'? Ciuri beddu!
Si' lu ciuri di l'amuri?
Di la fratillanza umana?
Di la paci 'ni lu munnu?
Poi riflettu. Pensu e pensu
ca la sula so' presanza
già mi dici tanti cosi,
già mi fa pinsari 'o beni.
Sì! Mi fa pinsari a paci,
a un munnu senza guerri,
a omini diversi
ca si parlanu di frati,
a un riccu puvireddu,
picchì unn'addisia nenti,
e a un puvireddu riccu
picchì è tuttu sintimentu.
Chiustu pensu. Chistu dicu.
E mi piacissi c'ogni omu
avissi un ciuri comu a tia,
nu' jardinu du so' cori.
  

 

LA ME FILOSOFIA (CANTO)


Sintitila sta vuci di ‘gnoranti
Nun è di chiddi ca nun dici nenti
Da vita e di so’ guai po’ parlari
Cu passa a vita e aspetta di muriri.

Sapiti ‘nsoccu pensa un scarpereddu
mentre ca nchiova, ncoddra e allucitia?
Cc’addumannati a so filosfia
E v’arrispunni la spirienza mia.

La vita, amici, è comu ‘na scarpa
ca nova è stritta, comu a picciuttanza,
di po’ s’assesta, comu n’omu fattu,
e po’ s’arrappa, si rumpi e si jetta.

La scarpa c’è cu a teni sempri pulita,
e cu la teni lorda e spirtusata,
c’è scarpa dura pi’ travagghiaturi,
e scarpa fina pi’ lu gran signuri.

Chistu è soccu pensa u scarpereddu
mentre arripara, cusi e martiddia
s’un ci criditi, nun è curpa mia:
n’aviti n’antra di filosofia?


 

 

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Presentazione de "Il voto non conta"

Post n°9 pubblicato il 23 Aprile 2008 da lillocatania



Relatori: Roberto Tipodi (preside ITIS "A. Volta") - prf.ssa Marisa La Mantia L.S. "Cannizzaro "- ing. C. Catania (autore)

"Il voto non conta" di C.Catania - Ed. Kalos
Questo romanzo autobiografico è un coltello.
Taglia verticalmente la scuola come farebbe un entomologo che mettesse un vetro a metà di un formicaio o di un alveare, per osservarne la vita. […]
Credo che la parte più piacevole del libro sia questa allegria nell’insegnare che traspare da ogni pagina e che rappresenta un valore in quanto, oggi, troppi docenti appaiono rinunciatari, ipercritici nei confronti dei loro studenti e nella scuola nella quale operano.

 
(Dalla postfazione del preside Roberto Tripodi)

 

La poesia letta dal prof. Catania:

Ricordi

Istantanee in bianco e nero.
Immagini stracciate dal tempo
di un monello senza volto che corre,
di mogli premurose che aspettano,
di sartine pettegole sugli usci.
Poi le mule affardellate che rientrano.
Sapori di minestre scaldate,
di frittura di patate e cipolle.
Tocchi di pane mangiati per strada,
saltando, strillando, ridendo.
Odore di fienile stipato,
di pane or ora sfornato,
di cannoli fatti in casa, a Natale,
di formaggi appesi ad asciugare...
Io quelle immagini le porto dentro,
quella fame l'ho ancora,
quegli odori li sento,
quei sapori li cerco.
 

 
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Un blog di: lillocatania
Data di creazione: 19/04/2008
 

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AREA PERSONALE

 

AVVERTENZA

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Se gli aventi diritto non ne
permettono la loro diffusione
sarò disponibile ad eliminarle.

 

L'ESISTENZA


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UN POETA

Creare
è la mia passione,

c
redere
la mia illusione,

godere
il mio peccato.

Io, bestia,
sento gli odori della vita.

Io, pittore,
coloro le emozioni.

I
o, amante,
so parlare coi baci.

Io m
usico, cantore, attore:
sempre
io ... un poeta.

 

UNA PICCOLA STELLA


Ho viaggiato

nel profondo universo
ed ho raccolto
una piccola stella.

Era fredda e buia.
L’ho tenuta
tra le mie mani,
l'ho amata,

e le ho donato
calore e splendore.

Ora è bella e lucente.
Per lei ritornerò
nello spazio infinito
alla ricerca
dell’inizio del tempo.

Vedrò nascere
le costellazioni.
Sceglierò la più bella:
al centro di essa
farò brillare

la mia piccola stella.
Sarà il faro dei miei viaggi,
il porto dei miei pensieri.

 

NON SOLO FIORI




Cos’è un fiore?

Un pensiero,
un desiderio

o un’ emozione,
una passione?

E’ un abbraccio,
una carezza

o una illusione,
un sogno?

E' una lacrime di Venere,
sorella di virtù e batticuori,
di sorrisi e di rossori,
di emozioni e turbamenti,
figlia di tutti i sentimenti.
Io te ne ho donati tanti
e ... non sono solo fiori.
 

LO SCRIGNO

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Lo scrigno

Tengo uno scrigno
sulla mia scrivania.
E’ vuoto...

per tutti è vuoto,
invece ... è stracolmo.

Lì ho rinchiuso i pensieri,
lì ho riposto i ricordi
e le vivide emozioni;

lì ho imprigionato l’amore.
Di tanto in tanto lo apro:
aggiungo un pensiero,
prelevo una emozione,

ricordo un ricordo...
E intorno a me volteggiano
teneri fantasmi dell’anima.

 

SABBIA

  Sabbia

Eppure se guardo il mare m’intristisco:
è troppo vasto, forte e lusinghiero.
Pensieri astratti, sfuggenti sensazioni,
accarezzano le mie paure
e l’animo si smarrisce
in balia dell’oceano

e naufraga tra sconcerto e delusione.
D’istinto afferro un pugno di sabbia,
fingendo che lì sia racchiusa la mia vita,
e stringo forte per fermare il tempo
e impadronirmi di essa.

Ma è una illusione:
più stringo il pugno
più i granelli scivolano 
e si perdono e si confondono
tra miliardi di granelli anonimi.
Così, ho visto fuggire il tempo
e...un pò della mia vita.

 

IL BARBONE

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Un giorno me ne andrò alla deriva
come barbone, come pezzente,
con le tasche bucate,
piene di niente.
Camminerò i miei passi
per confondere l'orme
e catturare l'ombra che mi segue.
Ne vedrò il volto...
leggerò il suo cuore
e ... dovrà dirmi: Chi?
Chi comanda le emozioni?
Perchè nascono, cambiano
e muiono i sentimenti?
E dove? Dove va a dormire
quando non c'è più luce?

 

 
 

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