Vivere per amare

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Riflessioni sulla liturgia dellaSolennità della Pentecoste Lo Spirito di Dio riempie l’universo.Scende sugli Apostoli per essere l’anima della Chiesa. Essi sono trasformati dai suoi doni e parlano lingue nuove che tutti comprendono.E’ presente anche nel cristiano, come dice San Paolo. Si è battezzati in un solo Spirito per essere come Chiesa un solo essere. Si è chiamati a camminare, a vivere secondo i suoi insegnamenti per essere realmente testimoni.Nel Vangelo Gesù dà lo Spirito Santo agli Apostoli come segno di pace, perché essi possano perdonare i peccati degli uomini.La Chiesa svolge serenamente la sua missione certa di questa presenza ed azione dello Spirito Santo.La novità della Pentecoste cristiana è l’alleanza nuova e definitiva fondata non più su una legge scritta su tavole di pietra ma sull’azione dello Spirito di Dio. Nello Spirito Santo il Cristo risorto si fa presente, il vangelo si fa potenza e vita, la Chiesa realizza la comunione trinitaria, la liturgia è memoriale e anticipazione.Ogni comunità è chiamata a collaborare con lo Spirito per rinnovare il mondo attraverso l’annuncio e la testimonianza della salvezza nell’attività quotidiana. Pertanto la Pentecoste non è mai finita; essa continua nelle situazioni in cui vive la Chiesa e tutta la vita dei cristiani si svolge sotto l’influsso dello Spirito: non vi è riunione di preghiera, liturgia della Parola, dovere compiuto in spirito di servizio per il bene di tutti, in cui lo Spirito non agisca per permettere di dialogare con il Signore, reso presente in mezzo a noi mediante lo Spirito Santo che dà vita alla parola proclamata e a ogni momento in cui venga compiuta con sincerità la volontà di Dio.Nella assemblea eucaristica si rende grazie al Padre che è nei cieli per il suo Figlio Gesù Cristo: assetati di acqua viva noi andiamo a Lui; nutriti del suo Corpo e del suo Sangue, e rinnovati dal dono dello Spirito, veniamo progressivamente inseriti nell’amore del Padre.