LE PROVE FANNO CONOSCERE QUELLO CHE SIAMO. - Vi sono due occasioni nella vita, nelle quali ogni uomo vede chiaramente che cosa vi è nel cuore umano; e queste sono l'occasione di operare in segreto ed il momento delle prove. Molti sono cattivi interiormente, e buoni all'esterno; ora fate che venga il caso in cui possano peccare, senza timore di essere scoperti, e allora la corruzione e la malizia loro dà fuori e si palesa all'aperto. Così pure nel tempo della prosperità riesce difficile discernere i cattivi dai buoni, ma, posti al fuoco delle prove, l'oro splende e la paglia fuma. Allora i cattivi s'istizziscono, si ribellano, mormorano, bestemmiano; i buoni, all'opposto, si sottomettono, si rassegnano, pregano, praticano la pazienza e la dolcezza, Al primo genere di prove accenna il Salmista con la frase, Visitasti nocte: Mi avete visitato durante la notte, cioè quando aveva l'occasione di peccare in segreto; al secondo con quell'altra: Igne me examinasti: Mi avete fatto passare per il fuoco della tribolazione, per una prova scottante. Ed avendo egli saputo vincere nell'uno e nell'altro caso, aggiunge: Et non est inventa in me iniquitas (Psalm. XVI, 3). Chiunque nei sopraddetti due casi sa conservare, come il re Profeta, l'anima e la virtù sua, può dire con lui: «Nessuna iniquità si trova in me». - Nel crogiuolo, dice S. Agostino, l'oro si purifica, la paglia è bruciata (In Psalm. LXI). Il pilota, dice Seneca, si fa conoscere nella tempesta, ed il soldato nella zuffa
LE PROVE FANNO CONOSCERE QUELLO CHE SIAMO
LE PROVE FANNO CONOSCERE QUELLO CHE SIAMO. - Vi sono due occasioni nella vita, nelle quali ogni uomo vede chiaramente che cosa vi è nel cuore umano; e queste sono l'occasione di operare in segreto ed il momento delle prove. Molti sono cattivi interiormente, e buoni all'esterno; ora fate che venga il caso in cui possano peccare, senza timore di essere scoperti, e allora la corruzione e la malizia loro dà fuori e si palesa all'aperto. Così pure nel tempo della prosperità riesce difficile discernere i cattivi dai buoni, ma, posti al fuoco delle prove, l'oro splende e la paglia fuma. Allora i cattivi s'istizziscono, si ribellano, mormorano, bestemmiano; i buoni, all'opposto, si sottomettono, si rassegnano, pregano, praticano la pazienza e la dolcezza, Al primo genere di prove accenna il Salmista con la frase, Visitasti nocte: Mi avete visitato durante la notte, cioè quando aveva l'occasione di peccare in segreto; al secondo con quell'altra: Igne me examinasti: Mi avete fatto passare per il fuoco della tribolazione, per una prova scottante. Ed avendo egli saputo vincere nell'uno e nell'altro caso, aggiunge: Et non est inventa in me iniquitas (Psalm. XVI, 3). Chiunque nei sopraddetti due casi sa conservare, come il re Profeta, l'anima e la virtù sua, può dire con lui: «Nessuna iniquità si trova in me». - Nel crogiuolo, dice S. Agostino, l'oro si purifica, la paglia è bruciata (In Psalm. LXI). Il pilota, dice Seneca, si fa conoscere nella tempesta, ed il soldato nella zuffa