Vivere per amare

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Riflessioni sulla liturgia dellaDomenica della SS. Trinità    BLe letture illuminano sull’azione d’amore che la Santissima Trinità ha nei nostri confronti.Dio è particolarmente presente, con i suoi prodigi, nella storia del popolo ebreo. Egli è l’unico. Il popolo deve corrispondere, osservando le sue leggi ed i suoi comandi.San Paolo, nella seconda lettura, parla del rapporto che il cristiano ha con le Persone divine: figlio del Padre, coerede di Cristo, riceve lo Spirito. La disponibilità a partecipare alle sofferenze di Cristo vuol dire partecipazione alla sua glorificazione, nella visione di Dio.Il comando missionario di Gesù nel Vangelo è di andare dappertutto a far discepoli, battezzando nel nome della Santissima Trinità, ma anche facendo osservare quanto Gesù prescrive.Padre, Figlio e Spirito Santo sono presenti in ogni uomo, nella Chiesa, nel mondo, per fare di tutti un’umanità salvata, purchè si accetti corrispondendovi la loro presenza salvifica.La Comunità Trinitaria è veramente il valore ultimo e supremo, il solo vero fine ultimo dell’uomo; poiché Dio, e Dio soltanto, è la pienezza di ogni perfezione.Si tratta di un grande mistero, realtà indicibilmente più grande di ogni comprensione umana. Dio non cesserà mai di stupire l’uomo.La preghiera non deve ridurre Dio ai limiti dell’uomo, ma dilatare l’uomo agli orizzonti di Dio. Il silenzio che il Padre sembra opporre in tanti casi alle richieste umane nasce dalla autenticità della sua paternità, dalla sua fermezza nel non accondiscendere  semplicemente ai progetti umani per poter sostituire ad essi progetti ben più grandi, nati dal suo amore.Il mistero di Dio non è un mistero di solitudine, ma di convivenza, di creatività, di conoscenza, di amore, di dare e ricevere in modo inesauribile e oltre ogni possibile aspettativa.Chi vuol vivere con Dio non si trova davanti a una conclusione, ma sempre davanti a un inizio, sempre nuovo come ogni nuovo giorno.Anche oggi Dio manda il suo Figlio nel mondo perché chiunque crede in Lui abbia la pienezza della vita. La comunione al Corpo e al Sangue di Cristo nell’unico Spirito è per noi pegno della vita eterna.