Vivere per amare

LA CONSACRAZIONE PERSONALE AL SACRO CUORE


LA CONSACRAZIONE PERSONALE AL SACRO CUOREISUA IMPORTANZA1. - Tre categorie di anime.Riposa un poco, figlio mio, dalle preoccupazioni della vita, ed ascolta le parole del mio Cuore, del Cuore di que­sto Dio di amore e di misericordia che tanto desidera il tuo bene.Dimmi, figlio mio, sei felice? Sei contento? Il tuo cuore è in pace? Gode esso, nella sua parte più intima, di quel­la perfetta stabilità, simile all'immo­bilità dell'arena, nel fondo degli ocea­ni sconfinati?Forse, chissà, sei una di quelle anime disgraziate che piangono per essere soggette a continue cadute, e che, a guisa di colombe dalle ali imbrattate di fango non riescono a volare.Forse sei una di quelle anime che si tra­scinano pesantemente per il sentiero stretto e ripido della virtù, con l'abi­tuale languore di quella tisi dell'anima che è la tiepidezza.O, forse, sei di quelle anime nè pecca­trici, nè tiepide, ma nel cui sguardo tri­ste si legge lo scoraggiamento; anime simili ad aquile dalle ali tagliate che passano la vita a lanciarsi negli spazi azzurri per abbattersi avvilite, dopo poco, sopra la terra, oppure simili a chi cammini nella sabbia e si scoraggia perchè dopo tanta fatica e tanto tem­po ha progredito cosi poco.Quanta compassione mi fanno tutte queste povere anime! E sono tante!2. - Un gran rimedio.Chiunque tu sia, ascolta le conso­lanti idee che ho comunicato ai miei confidenti più intimi, perchè siano come canali o cavi elettrici mediante i quali si possano trasmettere al mondo la luce e gli ardori del mio Cuore aman­te:“ I tesori di benedizioni e di grazie che questo Sacro Cuore rinchiude, sono infiniti: ignoro se, nella vita spirituale, vi sia un altro esercizio di devozione che sia più a proposito per sollevare un'anima, in poco tempo, alla perfezio­ne, e per farle gustare le vere dolcezze che si trovano nel servire Gesù Cristo”. "Io non so, Madre venerata, se Ella com­prenderà che cosa sia la devozione ver­so il Sacro Cuore di Nostro Signore Gesù Cristo, di cui le parlo. Essa produce un gran frutto e un gran cambiamento in tutti quelli che le si consacrano e le si dedicano con fervore.“In quanto alle persone secolari, esse troveranno, per mezzo di questa amabile devozione, tutti gli aiuti neces­sari al loro stato, la pace nelle loro fa­miglie, il sollievo nelle fatiche, la be­nedizione del cielo nelle loro imprese, la consolazione nelle loro miserie. In questo Sacro Cuore troveranno un luo­go di rifugio durante la vita, e princi­palmente nell'ora della morte. Oh! com'è dolce morire dopo aver avuto una tenera e costante devozione verso il Cuore di Gesù"."Sopra tutto lei si adoperi perchè l'abbraccino le persone religiose, per­chè queste ne trarranno tanti aiuti che non sarà necessario altro mezzo per ristabilire il primitivo fervore e la più esatta osservanza delle Regole nelle Comunità meno osservanti e per por­tare alla più alta perfezione quelle che già vivono nell'osservanza perfetta"."Io mi sono costituito personal­mente tuo maestro e direttore per di­sporti al compimento di questo gran disegno e per confidarti questo gran tesoro che ora ti mostro scoperto"."Mi pare che il desiderio grande che il Signore ha che il suo Cuore sia onorato con qualche omaggio partico­lare ha per fine di rinnovare nelle ani­me gli effetti della sua Redenzione, fa­cendo di questo Sacro Cuore come un secondo Mediatore fra Dio e gli uomi­ni i cui peccati si sono tanto moltipli­cati che è necessaria la estensione del suo potete per ottener loro misericor­dia e le grazie di salvezza e di santifi­cazione che desidera tanto di comuni­car loro abbondantemente"."Un venerdì, durante la Comunio­ne, Egli disse alla sua indegna serva, se mal non ricordo, queste parole: "Io ti prometto, nell'eccesso della misericor­dia dei mio Cuore, che il suo amore onnipotente concederà, a quanti faran­no la comunione il primo venerdì di ogni mese, per nove mesi consecutivi, la grazia della penitenza finale. Essi non morranno in mia disgrazia, ma riceve­ranno i Sacramenti ed il mio Cuore sarà il loro sicuro asilo in quell'estremo mo­mento"."Il nostro glorioso protettore San Michele accompagnato da innumerabi­le moltitudine di Spiriti angelici, mi assicurò, di nuovo, che egli era incari­cato della causa del Cuore di Gesù come di uno dei più grandi interessi della gloria di Dio e dell'utilità della Chiesa che, nella successione dei secoli, si sia trattato da che il mondo è mondo... Questo mistero nascosto da secoli, que­sto sacramento manifestato nuo­vamente al mondo, questo disegno, formato nella mente divina a favore degli uomini e scoperto ora dalla Chie­sa, è uno di quelli che, per dir così atti­rano tutta l'attenzione di un Dio, premuroso del nostro bene e della gloria del Salvatore"."Mi parve di vedere (interiormente) che questa luce, il Cuore di Gesù, que­sto sole adorabile diffondeva i suoi rag­gi sopra la terra dapprima in uno spa­zio ridotto; poi essi si stendevano, fino ad illuminare il mondo intero: Con lo splendore di questa luce, i popoli e le nazioni saranno illuminati e col suo ardore infervorati ".Ma soprattutto conta l'insegna­mento dei Sommi Pontefici:Leone XIII, al tramonto del secolo scorso, esortava tutti i fedeli cristiani e quanti sono sinceramente solleciti alla propria salvezza e di quella della società civile: "Ecco che oggi si offre agli sguardi un altro consolantissimo e di­vinissimo segno, vale a dire: il Cuore sacratissimo di Gesù... rilucente di splendidissimo candore in mezzo alle fiamme. In esso sono da collocarsi tut­te le speranze: da esso è da implorare ed attendere la salvezza dell'umanità".Pio XI, il quale nell'Enciclica Mise­rentissimus Redemptor affermava: "Non sono forse racchiusi in tale for­ma di devozione il compendio di tutta la religione cattolica e quindi la norma della vita più perfetta, costituendo essa la via più spedita per giungere alla co­noscenza profonda di Cristo Signore e il mezzo più efficace per piegare gli animi ad amarLo più intensamente e ad imitarLo più fedelmente?".Pio XII nell'Enciclica Haurietis Aquas dice: "Dinanzi allo spettacolo di tanti mali che oggi, più che nel passato, travagliano individui, famiglie, nazioni e il mondo intero, dove mai, Venerabili Fratelli, cercheremo il rimedio? Si po­trà forse trovare una devozione più ec­cellente del culto al Cuore Sacratissi­mo di Gesù, più conforme all'indole propria della religione cattolica, più idonea a soddisfare le odierne necessi­tà spirituali della Chiesa e del genere umano?Ma, quale atto di omaggio religioso più nobile, più dolce, più salutare di que­sto culto, dal momento che è tutto ri­volto alla stessa carità di Dio? Finalmen­te, quale stimolo più potente della cari­tà di Cristo - che la pietà verso il Cuore Sacratissimo di Gesù fomenta ed accre­sce - per spingere i fedeli alla perfetta osservanza della legge evangelica, sen­za la quale, come ammoniscono saggia­mente le parole dello Spirito Santo: "Opera della giustizia sarà la pace"; non è possibile instaurare la vera pace tra gli uomini?".Ed ora dimmi con tutta sincerità, figlio mio, se, dopo la lettura di queste rivelazioni, non cominci già a persua­derti che la devozione al Sacro Cuore di Gesù è qualche cosa di molto gran­de nel mondo.E' così figlio mio! Ma se ne dubiti, stu­dia con calma questo problema e te ne convincerai da solo. Questa convinzio­ne personale vorrei io in tutti i fedeli, soprattutto nei miei Sacerdoti e nei miei religiosi. Vorrei che non si credesse perchè si è sentito, ma ché si ricono­scesse per aver intuito. In questo modo si formano i convinti, i soli capaci di far qualche cosa sopra la terra.3. - Due specie di devozione.I più preziosi dei miei gioielli giac­ciono là, in fondo al cofano, perchè ci sono molti che ancora non hanno com­preso questa devozione divina, grande filone d'oro che attraversa tutto il cam­po della Chiesa. In generale, se ne sfrut­tano solo gli strati esteriori, che si tro­vano a fior di terra; tutti li scoprono, e con molto poco lavoro possono trarne profitto.Chi non conosce, per esempio, la Comu­nione dei Primi Venerdì del mese e la Consacrazione delle famiglie? Chi non assiste, di tanto in tanto, a qualche fe­sta in mio onore? Questi tali sono viag­giatori che passando sopra al filone d'oro, si soffermano un istante, smuo­vono alquanto la terra raccolgono qualche pepita d'oro e proseguono il loro cammino: è la devozione superfi­ciale. Ma sono pochi, figlio mio, quelli che si azzardano a scavare la miniera fino al fondo, quelli che potrebbero chiamarsi "minatori" di professione. Quelli che hanno la vera devozione fon­damentale. Ascolta.IILA CONSACRAZIONELa consacrazione è realmente la pratica fondamentale della devozione al mio Cuore Divino. Però molti, su questo punto, agiscono solo per abi­tudine, quasi meccanicamente. Molte persone pie vanno facendo ogni gior­no quelle consacrazioni che trovano nei libri devoti, eppure non sono anime veramente consacrate. Piuttosto che fare consacrazioni, le recitano: sono recitatrici di consacrazioni. Ascolta da me in che consiste la consacrazione assoluta, quale io la insegnai ai miei confidenti più intimi, secondo quello che essi spiegarono nei loro scritti e confermarono con il loro esempio.1. - Un patto.La consacrazione può ridursi ad un patto: a quello che io richiesi al mio primo apostolo della Spagna Ber­nardo de Hoyos, e che già prima, in termini equivalenti, avevo chiesto alla mia serva S. Margherita Maria. Tu at­tendi al mio onore ed ai miei interessi, e il mio Cuore avrà cura di te e delle tue cose.Vorrei far questo patto anche con te. Come Signore assoluto, potrei veni­re a te ed esigerlo senza condizioni, ma a me piace venire a patti con le mie creature. A tanto io mi abbasso. E tu, vuoi venire a patti con me? Non teme­re di rimetterci, poichè io sono tanto condiscendente e benevolo verso le mie creature, che chiunque potrebbe pen­sare che vengo ingannato. Inoltre, que­sto patto, per sè, non ti obbliga nè sot­to peccato mortale, nè sotto peccato veniale; non voglio impegni che ti op­primano, voglio amore, generosità, pace; non inquietudini, non oppressio­ni di coscienza.Tu vedi bene che il patto presenta due lati: uno obbliga me, l'altro obbli­ga te. A me tocca aver cura di te e dei tuoi interessi, a te aver cura di me e dei miei. Non ti sembra un patto molto soave?2. - Prima parte della consacrazione: Avrò cura di te e delle tue cose. Cominciamo dalla parte che tocca a me: Avrò cura di te e delle tue cose. A tal fine è necessario che tutto, ani­ma, corpo, vita, salute, famiglia, affari, in una parola, tutto, venga messo da te interamente a disposizione della mia soave provvidenza e che tu mi lasci fare.Voglio curar tutto a mio piacere ed avere le mani libere. Per questo de­sidero che tu mi consegni tutte le chia­vi, che tu mi dia il permesso di entrare e di uscire quando io lo voglia, che tu non mi vada sorvegliando per vedere e per esaminare quello che faccio; che non mi chieda conto di nessuno dei passi che faccio, quantunque tu non ne veda la ragione e sembri, a prima vi­sta, che tutto avverrà con tuo danno: poichè, sebbene molte volte dovrai pro­cedere alla cieca, ti consolerà il sapere che sei in buone mani.E quando mi offri le tue cose, non devi farlo col fine che io le regoli a tuo piacere, perchè questo sarebbe impor­mi delle condizioni ed agire con fini interessati, ma solo affinchè io le indi­rizzi secondo quello che a me piacerà, procedendo in tutto come Signore e come Re, con piena libertà, quantun­que preveda che, alcune volte, le mie decisioni ti apporteranno dolore.Tu non vedi che il presente, io vedo l'avvenire: tu guardi con un mi­croscopio, io con un telescopio di in­commensurabile portata. Soluzioni, che sul momento sembrerebbero felicissi­me, sono, a volte, disastrose per gli avvenimenti futuri, ed oltre a ciò, al­cune volte, per provare la tua fede e la tua confidenza in Me e perchè si accre­sca la tua gloria nel cielo, permetterò, con intento deliberato, lo scompiglio dei tuoi piani...Non vorrei ora che, dato ciò, tu ti ab­bandonassi ad una specie di fatalismo quietista e che trascurassi i tuoi affari spirituali e materiali. Devi seguire come legge quel consiglio che lasciai nel Van­gelo: «Quando avrete fatto ciò che vi sarà stato comandato, dite pure: "Sia­mo servi inutili". In ogni impresa devi mettere tutta la diligenza che puoi, come se l'esito dipendesse da te solo, e dopo devi dirmi con umile confidenza: - Cuore di Gesù ho fatto tutto quel che è stato possibile alla mia debolezza: il resto è cosa tua, abbandono il risulta­to alla tua Provvidenza».Detto ciò, procura di allontanare ogni inquietudine e di rimaner pacifico come un lago in un tranquillo pome­riggio d'autunno.