Vivere per amare

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Riflessioni sulla liturgia della17° Domenica del T.O.   BGesù moltiplica i pani ed insegna la condivisione fraterna.Eliseo, dice la prima lettura, sfama miracolosamente cento persone con poche primizie che gli vengono offerte. Il cibo avanza persino.Il Vangelo è l’inizio del capitolo 6° di Giovanni: Gesù vede una grande folla che viene a Lui e vuole sfamarla. Accetta i doni di un ragazzo, cinque pani e due pesci, e li moltiplica fino a saziare cinquemila uomini e a riempire dodici canestri con i pezzi avanzati.Il contesto pasquale ed i verbi usati per descrivere la moltiplicazione dei pani ci fanno intravedere, al di là del miracolo in sé, il significato eucaristico del fatto stesso.Gesù accetta la collaborazione di quel ragazzo, si vuole servire anche del nostro amore per fare del bene ai fratelli. In questo senso, fra le virtù che San Paolo nella seconda lettura raccomanda ai cristiani ci sono anche la mansuetudine, la pazienza, la ricerca dell’unità.Lo spezzare il pane eucaristico è l’unico miracolo che la Chiesa è chiamata a compiere. Gesù è la Sapienza divina che raduna i suoi fedeli per saziarli con il pane vivo disceso dal cielo.Il cristiano ha bisogno di cibo per conservare la vita, ma ha ancora più bisogno di un cibo che gli dia coraggio, perseveranza e sicurezza; ha bisogno di un pane che gli dia la forza per superare le difficoltà che ha ogni vita.L’Eucaristia è queto pane. E la sicurezza che Dio ci ama è la certezza della risurrezione, è Dio CON noi.