BATTITI DI CUORE

Perdente o sfigato: chi sono davvero?

Perdente, sfigato: sono termini usati per offendere una persona che riteniamo inferiore a noi. Li usiamo con disprezzo, sottolineando la nostra superiorità. A volte li usiamo solo per non far vedere le nostre debolezze davanti agli altri, così ci illudiamo di essere grandi. Chi sono i perdenti? Quelli che non indossano vestiti firmati, che non si mettono al centro dello show, ma preferiscono restare in disparte. Quelli che dicono la cosa sbagliata al momento sbagliato...
A voi che vi sentite superiori, che guardate dall’alto in basso gli altri, chiedetevi: chi sono i vincitori? Davvero sono quelli che pensano solo a vestirsi bene e ad apparire? Quelli che hanno tutto e sono invidiati? No. Quelli la loro guerra l’hanno già persa, perché si sono fatti sottomettere da qualcosa che li domina e li rende schiavi.
Il vincitore vero, invece, è chi cerca di capire sé e gli altri e lotta per fare la differenza, non omologandosi. Vincitore è chi si esprime liberamente consentendo a chi lo circonda di fare lo stesso. Perché nessuno nasce perdente,nessuno nasce migliore o peggiore. Ma tutti dobbiamo combattere per vivere la vita: e possiamo scegliere se sottometterci agli altri o esser liberi!

Chi parla troppo dice poco

Chi più parla, meno dice. Amano dare fiato alle corde vocali: sembra che ti debbano dire chissà che, invece ripetono le solite cose due, tre, quattro volte: di persona, e al telefono. E mentre loro vanno avanti a blaterare, tu ti scervelli a trovare un pretesto per tagliare la corda. Questi chiacchieroni -sono perditempo. Chi agisce non ha tanto tempo per parlare. Invece costoro si perdono in chiacchiere. E, dal momento che chi parla tanto combina poco, si lamentano. O spettegolano. Provano gusto nel denigrare chi realizza più di loro. Il buon Dio ci ha dato due orecchie e una sola bocca. Per ascoltare il doppio di quanto parliamo.

Quanto vale una vita di una donna?

Mille e 700 euro al chilo! Filetto di canguro o tranci di squalo? Purtroppo molto

peggio! Questo è il valore che i giudici di Pretoria in Sudafrica, hanno attribuito alla “carne” della modella Reeva, assassinata quindici giorni fa dal suo fidanzato, Oscar Pistorius.
Un ragazzo senza gambe che aveva commosso tutto il mondo con la sua storia. Mostrando a tutti come lottare contro le avversità della vita. Aveva messo le ali ai piedi, ali in titanio, diventando un campione e, per quelli con menomazioni analoghe, un faro nelle tenebre. Ora quella luce si è spenta. il suo gesto terribile ha cancellato, in un istante, tutto il bene che era riuscito a trasmettere. Il provvedimento lampo è sconvolgente quasi quanto il gesto in sé. I giudici hanno stabilito una cauzione di 85.000 euro. Lui è libero. Le donne di Pretoria sono in rivolta e quelle di tutto il mondo, indignate, si domandano con quale criterio sia plausibile stabilire il valore in denaro per una vita umana brutalmente stroncata.

Com’è possibile che un uomo accusato di aver ucciso la sua donna per gelosia, riesca a tornare in libertà dopo una manciata di giorni solo perché se lo può permettere? Per quanto ci riguarda, in Italia molte cose non funzionano e una di queste è proprio la burocrazia giudiziaria: lenta, farraginosa, malandata. Processi che non finiscono mai, udienze per separazioni consensuali da tramutare in divorzi che vengono inutilmente rimandate di sei mesi in sei mesi, sentenze che rischiano di arrivare post mortem. Certamente occorrono riforme ma credo che uno scandalo da “Oscar” come questo ce lo avrebbe risparmiato.

Tu sei dolce e lui è ironico? Sarà colpo di fulmine

Secondo le ultime ricerche sul caso, la metà degli italiani non si è innamorata dopo un lungo corteggiamento, non ha attivato un estenuante gioco della seduzione, né ha flirtato lungamente con l’oggetto del proprio desiderio.
Per quest’ampia frazione dei nostri connazionali l’amore vero, quello grande, il più intenso, il più duraturo, è giunto come un fulmine a ciel sereno, sostanziandosi nel celebrato amore a prima vista.
Si rammaricheranno coloro che hanno faticato per farsi notare, quelli che tra il primo sguardo e quello davvero ricambiato hanno visto passare dei mesi. Per non parlare poi di tutti quelli che non riescono neppure a catalogare le serate trascorse a cercare di capitare nel luoghi dove andava lui o lei per poi esclamare ammiccanti con tecniche teatrali degne di nota: «Toh, anche tu qui, a volte il caso è davvero un complice inaspettato!.
Ma cosa riesce a colpire in modo decisivo l’altro sesso?
L’uomo viene rapito dalla dolcezza; noi donne, manco a dirlo, dall’ironia.
Quindi, amiche, sfoderate il sorriso più dolce e frequentate le case degli amici. Lì un uomo ironico vi aspetta. Portate tutta la vostra dolcezza, e sorridete tanto. Alla prima barzelletta, siete autorizzate a smettere di farlo con serenità.

Le bugie non hanno sesso

Tanti luoghi comuni, tante promesse, ma poca dignità e serietà per entrambi i sessi.

Luogo comune: moglie succube, marito despota.
Esistono invece mogli che tengono sotto scacco gli ex per tutta la vita. Tanti uomini rovinati da assegni di mantenimento spropositati, costretti a tornare da mammà o nelle pensioni a carico del comune: uno spaccato drammatico evidenziato da inchieste giornalistiche, fiction tv e perfino da un film di Verdone.

Luogo comune: nuove compagne, tutte prostitute.
Esistono invece donne che s’innamorano di uomini separati/divorziati (legalmente liberi), fanno scelte difficili, convinte di iniziare una nuova vita e invece si trovano catapultate nella “loro” vecchia, per sempre.

Luogo comune: uomini bastardi, ti usano e poi ti mollano.
Esistono invece donne che giurano di prendere la pillola e poi non sa com’è successo! Al nascituro verrà detta una “piccola” bugia: sei l’errore più bello della nostra vita! Ma la parola chiave è: errore.

Luogo comune: sei la donna della mia vita, non ti farei mai del male.
Esistono invece uomini che, guardando un paio di tette, pensano: le darei una bella ripassata. Se capita lo fanno e poi tornano a casa, come niente fosse, dalla cornuta.

Tanti luoghi comuni, tante promesse, ma poca dignità e serietà per entrambi i sessi. Spesso si lamenta che la giustizia italiana penda dalla parte delle donne (quasi a prescindere). Chissà che non si debba aspettare le prime cause di separazione tra coppie gay, con tanto di figli contesi, per superare polemiche e condizionamenti da entrambe le parti. Non uomini o donne: PERSONE.