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Post n°799 pubblicato il 19 Novembre 2020 da ilcorrierediroma
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pensando alle ostriche e alle loro perle.

Le perle sono il risultato di una sorta di difesa dell'organismo

delle ostriche contro un corpo estraneo che penetra nel suo guscio.

Guarda cosa fa l'ostrica:

trasforma una minaccia in una delicata palla scintillante,

in modo che non faccia più male o non dia fastidio.

 

Ho pensato alle ostriche e alle loro perle

proprio come ho pensato a noi due.

Sei penetrato anche nel mio guscio,

senza nemmeno volerlo.

E io, sempre pieno di certezze,

mi sono trovato invaso da tutto quello che ti riguarda.

Come un mosaico,

tutti i suoi dettagli hanno preso il sopravvento:

la tua voce, il tuo sussurro, il tuo odore,

il tuo gusto, la tua pelle, la tua musica,

i tuoi costumi, il tuo modo di fare.

 

Direi che non avevo bisogno di cinque minuti

per desiderare che tu fossi l'amore della mia vita.

Ma alla fine non c'era tempo.

Sarebbe assurdo dire che siamo stati ciò

che non potremmo mai essere,

ma non sarebbe onesto dire che il tuo arrivo

non è stato travolgente.

 

Come un granello di sabbia che penetra in un guscio di ostrica,

sei arrivata con un'ampia risata, senza fare clamore,

inondando l'intera casa con una presenza di pronipoti.

 

Ma tu non volevi restare.

E la cosa peggiore è che te ne sei andata,

ma la tua presenza è ancora lì.

Esatto: a causa di una catastrofica ironia del destino,

il mio letto è ancora riluttante ad accettare da solo

il peso del mio corpo. Senza di te.

Hai ancora quella canzone,

nell'incenso alla lavanda che accendo uno dopo l'altro

per vedere se sono distratto, nelle sigarette mai fumate

che accarezzo leggermente, nel libro che è finito qui,

nelle foto dimenticate sullo scaffale.

 

A volte provo a dire "va bene che te ne vada"

e scherzo persino sul fatto che ti ho dimenticata.

In particolare mi piace dire che non si ricorda

ciò che non è mai stato.

 

Ma era. È ancora.

Dimentica per un momento le teorie:

la verità è che tutto accade o no, senza che alla fine

abbiamo molto controllo.

E va bene, sentiamo le cose in una frazione di secondo:

"che noia in questo lavoro", "che rabbia per questa pioggia",

"che tristezza questo film",

"quanto voglio rimanere nella vita di quella persona". ..

Perché non mi hai atteso? delicata gioia di Fiore..♕©

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Commenti al Post:
ilcorrierediroma
ilcorrierediroma il 19/11/20 alle 13:05 via WEB
Non mi serve aggiungere le vostre -pubblicità-con le frasi dei miei post-attenzione perché vi faccio pagare i diritti!!!
 
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