Lisa

Vivere è un atto di fede mica un complimento…


La società per la quale lavoro (come esterna, eh: sia mai che possa dire di avere un lavoro fisso!!
) ha subito un grosso cambiamento a livello organizzativo, per cui alcune cose sono già cambiate, mentre altre ancora cambieranno.Non voglio certo parlare dell’incertezza per il futuro, visto che tanto è una costante e sarebbe del tutto inutile, ma vi volevo raccontare un episodio.Uno dei cambiamenti che sono stati introdotti è la timbratura: già, perché prima le persone entravano ed uscivano quando volevano, senza che venisse loro controllato il numero di ore che lavoravano (ovvio che il capo teneva la situazione sotto controllo; inoltre le persone, almeno nel mio ufficio, sono tutte piuttosto corrette, per cui la cosa si risolveva solo in un’estrema elasticità, grazie alla quale se uno aveva un problema oggi e arrivava più tardi, magari domani recuperava e buona lì, senza stare con l'ossessione per il minuto esatto), adesso invece l’entrata è possibile con orario elastico dalle 8 alle 9.30 (mi sembra) e viene controllato che le persone osservino un congruo orario di uscita, al minuto.. ovvio che per le persone è un cambiamento e si devono abituare, come per tutte le cose, anche se sanno benissimo che c’è di peggio!Comunque stamattina passa in ufficio un tipo, che lavora in un altro settore sotto un altro capo, e si ferma a parlare con me: premesso che ogni due minuti mi sbadigliava in faccia (e va beh, che l’educazione non fosse da tutti mi era già piuttosto chiaro!), il tipo ha cominciato a lamentarsi che lui è uno che “vive la notte” (che poi, va beh, meglio che taccia……………) e dover rispettare gli orari gli pesa molto. “Certo, capisco..”, dico io. Come no. “Ma ci metti molto ad arrivare in ufficio?”, sua risposta: “Beh, insomma, un quarto d’ora..”.. considerate che in questa città, se ci metti meno di un’ora ad andare in ufficio, devi accendere un cero alla Madonna; se ci metti meno di mezz’ora devi minimo andarci in ginocchio sui ceci, o non vale!! Ho un attimo di scompenso, poi gli dico: “Beh, dai, allora tutto sommato puoi dormire, non ti puoi lamentare troppo!” e lui, sempre sbadigliando: “Eh, insomma…. se uno è abituato a vivere la notte, come fa??” e certo. E’ che dovevi fare il guardiano notturno, o il buttafuori in un locale, o, che so, il ballerino di lap dance, se volevi evitare il problema dell’entrata in ufficio la mattina.. cosa dici? Che però fa comodo avere un ottimo stipendio sicuro alla fine del mese, lavorare in una società dove nessuno ti caccerà mai, avere i buoni pasto ed una serie di altri benefits che non sto qui a dire? Giusto, come avrò fatto a non pensarci…..