litigo con la luna

Dall'archivio magnetico del signor Alex D.


Questa è per i genitori delle mie compagne in assorbente esterno che, a quanto mi viene riferito, stentano a riconoscermi nella foto di classe e si chiedono se quel tanghero e il ragazzino che fu un giorno tanto studioso hanno qualcosa a che vedere o meno.   Il sottofondo che si può apprezzare presentemente è la Henry Rollins Band popmata dallo steereo centrale a piene woofer.   Bè, sissignori. Il tanghero sono proprio io, razza di bastardi. Il tanghero e il bambino che se ne stava sempre zitto a disegnare, e poi si faceva leggere il libro delle parole di Richard Scarry e conosceva a memoria i nomi degli uccelli compresi il tarabuso, il tucano e il pulcinella di mare, sono la stessa fottuta persona. Sono proprio io, kazzo. Colui che andava alle elementari vestito da tirolese, coi pantaloncini di pelle e le tasche a forma di foglia di quercia e il posto per il coltellino, sono io.    Il tanghero che se non fosse per i suoi genitori e da un pezzo in mezzo ad una strada e non è detto che non ce lo sbattano loro, alla fine sono sempre io. Colui con quella musica assordante che quella non è musica è rumore, che si stona per non sentire la vocina della sua coscienza che gli dice sei una specie di alcoolizzato come quell'altro finito male e non sai scendere a compromessi e se non ti pieghi ti spezzerari, sono sempre io, kazzo.   Be', venite a prendermi, no?   Cielo, quasi dimenticavo. Le vostre figlie fanno tutte cagare, signore, Le vostre figliole vorrebbero essere delle troie sbragate, signore, uh, ma nessuno se le fila. Perchè kazzo, domanderete voi. Be', perchè non sanno lasciarsi andare, più o meno. E perchè se sembrano delle suore in fila indiana non è per modestia, purezza o altro, ma per paura schiffa. Comunque autoinkulàtevi tutte, se possibile. Gràzzie.   Fine delle trasmissioni.