A little Skeptic
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Tappi, pozzi e rabdomanti
Era una tranquilla lezione di alternanza scuola-lavoro di giornalismo, esperienza che dall'anno scorso mira a farci entrare nel mondo delle agenzie di stampa, dei titoli, degli occhielli, delle notizie...insomma della vita di redazione.
Si seguiva passivamente una quasi-interessante "conferenza stampa", e una signorina dal nome bizzarro, Felicita Crudele, ci esponeva il lavoro che l'associazione Kenda sta portando avanti per "tappare la sete d'acqua". Si tratta di una raccolta di tappi in tutta la città di Bari per costruire due pozzi in Africa.
L'azione si movimenta quando Felicita chiede se qualcuno sappia chi sono i rabdomanti. Mi faccio avanti dandone una perfetta definizione da socio CICAP, concludendo con l'affermazione che al giorno d'oggi le facoltà che i rabdomanti dicono di possedere non sono state dimostrate, non è quindi una scienza. Si tratta in realtà di movimenti involontari che fanno muovere il bastoncino...eccetera eccetera.
Man mano che vado avanti nel mio intervento, noto che le sopracciglia della relatrice si inarcano pericolosamente. Non è d'accordo. Nega con nonchalance ciò che ho detto e al mio insistere sulla non validità scientifica del fenomeno, ribatte che nemmeno Dio è dimostrato e che perciò non vuol dire niente. E' pane per i miei denti. Parto all'attacco spiegandole che la fede in Dio è fede proprio perchè non ha bisogno di prove e che perciò non sussiste un paragone tra le due cose. In aiuto della ragazza viene la prof. di latino e greco, che due minuti prima aveva tessuto un mio elogio dicendo che mi interessavo di queste cose e che facevo parte di una associazione strana... La prof. afferma che certamente delle forze psichiche esistono...che è vero...che noi non conosciamo tutto...e solite cose.
Si intromette il giornalista che ci guida nel progetto, esclamando che lui sulla Gazzetta scrive di politica e che una volta è uscito un suo articolo in cui definiva rabdomante un politico che aveva azzeccato delle previsioni. Non chiedetemi l'attinenza con l'argomento.
Il discorso sembra essere stato sotterrato da questo illuminante paragone giornalistico, e Felicita riprende a dare le sue cifre sui tappi e sui pozzi.
Ma io non mi rassegno e finito il suo discorso, inseguo la malcapitata in corridoio.
Con curiosità le chiedo "Mi scusi, non ho capito bene...ma voi vorreste affidare ai rabdomanti la scelta del luogo dove costruire il pozzo? Perchè, come dicevo prima, non avendo i rabdomanti reali capacità di trovare l'acqua, sarebbe non solo dispendioso, ma anche una inutile perdita di tempo." La risposta che ricevo sembra quasi ragionevole, soprattutto se paragonata a quello che segue. "Sì, ma l'abbiamo messo in conto, perchè loro hanno i loro rabdomanti, non possiamo imporre i nostri periti..." "Ah, ok...se è così...l'importante è che siate coscienti che non c'è nulla di scientifico."
La relatrice riattacca con l'argomento religione-non-dimostrata-però-vera. Cerco di spiegarle la non attinenza del suo argomento: "Se lei mi dicesse che loro credono che il rabdomante trovi l'acqua guidato da Dio potremmo tirare in ballo la religione, ma..." Continua lei imperterrita: "Loro hanno una religione animista-vudù, che però non è il vudù che conoscete voi...è un altro! E comunque i rabdomanti là trovano veramente l'acqua...A me non importa se è scientifico o no, lì funziona! E' veeeroo. Fuuuunzionaaa."
Basta. Mi sono scocciata di starla a sentire e concludo con il solito cavallo di battaglia di tutti i cicappini: il premio di Randi. "Sa quanti pozzi si potrebbero costruire con un milione di dollari?". La sua risposta mi stupisce: "Ma loro non vogliono che costruiamo tanti pozzi! A loro basta qualche pozzo qua e là!" Scoppio a ridere e le dico "L'Africa è grande...sa quanti pozzi qua e là si potrebbero costruire???".
Giulyana
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