Le ipotesi sulla collocazione « La ricerca di Atlantide colpisce le corde più
Mappa congetturale di Atlantide di Bory de Saint-Vincent del 1803 che situa l'isola verso le
Azzorre, le
Canarie e
Madera profonde del cuore per il senso della malinconica perdita di una cosa meravigliosa, una perfezione felice che un tempo apparteneva al genere umano. E così risveglia quella speranza che quasi tutti noi portiamo dentro: la speranza tante volte accarezzata e tante volte delusa che certamente chissà dove, chissà quando, possa esistere una terra di pace e di abbondanza, di bellezza e di giustizia, dove noi, da quelle povere creature che siamo, potremmo essere felici… »(
L. Sprague de Camp)Sulla scorta di Aristotele e per la mancanza di fonti prima di Platone, si ritiene in genere che il mito di Atlantide sia solo una finzione letteraria, interamente elaborata dal filosofo greco a partire da riferimenti mitologici e dalle proprie idee politiche e filosofiche. Seppure Atlantide in quanto tale appaia solo raramente nei testi greci o latini (e solo come rielaborazione a partire dal racconto di Platone), miti e leggende di continenti o città sommersi sono ricorrenti e, come quello del
Diluvio, appartengono a numerose antiche civiltà e culture.Alcuni tuttavia hanno cercato di immaginare Atlantide come un luogo realmente esistito, o quantomeno di identificare gli elementi storici e geografici che possono avere originato il racconto di Platone.Dai tempi di Donnelly, ci sono state dozzine - probabilmente centinaia - di proposte di localizzazione per Atlantide, al punto che il suo nome è divenuto un concetto generico, indipendente dal racconto di Platone. Questo è riflesso dal fatto che, in effetti, molti dei siti proposti non sono affatto nell'ambito dell'
Oceano Atlantico. Si tratta a volte di ipotesi di accademici o archeologi, mentre altre si devono a
sensitivi o ad altri ambiti
pseudoscientifici. Molti dei siti proposti condividono alcune delle caratteristiche della storia originale di Atlantide (acque, fine catastrofica, periodo di tempo rilevante), ma nessuno è stato dimostrato come la "vera" Atlantide storica.Le ipotesi sull'effettiva collocazione di Atlantide sono le più svariate. Se è vero che Platone nei suoi due dialoghi parla esplicitamente di "un'isola più grande della
Libia e dell'
Asia messe insieme" oltre le
Colonne d'Ercole (ovvero lo
Stretto di Gibilterra), alcuni studiosi, vista l'effettiva difficoltà nell'immaginarsi un'isola-continente nell'Atlantico scomparsa in breve tempo senza lasciare pressoché nessuna traccia, hanno scelto collocazioni alternative.Dapprima si è pensato all'
America, che in effetti è un continente in mezzo all'Oceano (Atlantico) che però ai tempi di Platone non era per nulla conosciuto e che, per quanto se ne sappia, non ha conosciuto cataclismi recenti. Altri hanno pensato al deserto del
Sahara, che in un periodo passato potrebbe essere stato fertile e ospitare molte persone, ma la descrizione di Platone non trova molte corrispondenze.Alcuni hanno voluto vedere in alcune mappe risalenti al
Medioevo (
mappa di Piri Reìs) la rappresentazione di Atlantide nell'estremo sud, proprio dopo la
Terra del Fuoco, fra l'
America meridionale e l'
Antartide. Secondo costoro infatti è probabile che l'Antartide, un tempo terra fertile e rigogliosa (cosa risalente secondo resti di vegetazione scoperti nello scorso secolo che fanno pensare grazie all'analisi al
carbonio 14, che l'Antartide fosse sgombro dai ghiacci già 50.000 anni fa) sia stata la sede di Atlantide. Altri tuttavia vedono nelle stesse mappe solo delle grossolane rappresentazioni dell'America. Infine altri ancora la identificherebbero con un altro ipotetico continente perduto,
Lemuria, situato fra l'Africa e l'
India.Altra ipotetica collocazione è, secondo alcuni, tra cui il sensitivo
Edgar Cayce, nel
Mar dei Sargassi: i fenici conoscevano le Azzorre e lungo la faglia atlantica non sono sconosciuti casi di emersione e affondamento di isole, anche in tempi storici recenti; si tratta comunque di piccole isole e non di continenti che potessero ospitare fiumi navigabili come nel racconto di Platone.Nel Mediterraneo
Mappa che riassume diverse ipotesi sulla collocazione di Atlantide nel mar Mediterraneo
Ipotesi sulla diffusione delle ceneri dell'esplosione dell'isola di Thera
Foto da satellite dell'isola di
Santorini, uno dei molti luoghi in cui si è ipotizzata la collocazione di AtlantideLa maggior parte delle ipotesi avanzate di recente indicano la collocazione della mitica isola non più nell'Oceano o in altri luoghi troppo remoti (ormai scartati per motivi geologici, cronologici e storici), ma più vicino, nel
Mediterraneo o nei suoi immediati dintorni, dove Platone più probabilmente poteva avere tratto i vari elementi per costruire il suo racconto. Le conoscenze geografiche dei greci all'epoca di Platone erano infatti molto vaghe e limitate al bacino del Mediterraneo, ed erano in realtà sufficientemente precise solo nell'ambito dell'
Egeo.Una tra le teorie più singolari, studiata e approfondita nella prima metà del
Novecento, sostiene che il mito di Atlantide non sarebbe altro che la memoria, deformata e ingigantita, della
Civiltà minoica (civiltà
cretese dell'
età del bronzo), che ebbe fine intorno al
1450 a.C., in circostanze non ancora ben chiarite. La causa potrebbe essere l'esplosione del vulcano dell'isola di
Thera, attualmente
Santorini, che provocò lo sprofondamento parziale dell'isola e giganteschi terremoti: l'esplosione di Thera avrebbe propagato nel Mediterraneo una terrificante
onda anomala in grado di spazzare via gli insediamenti lungo le coste (le onde si sarebbero diffuse in tutto il bacino dell'Egeo in sole due ore, raggiungendo un'altezza di circa trenta metri), a cui sarebbero seguite entro due-tre giorni le ceneri riversate dall'esplosione vulcanica.Una teoria analoga è stata avanzata più recentemente dal giornalista italiano
Sergio Frau nel suo libro Le colonne d'Ercole (
2002): le colonne di cui parla Platone andrebbero in realtà identificate con il
canale di Sicilia, dunque l'isola di Atlantide sarebbe in realtà la
Sardegna; il popolo che edificò i
nuraghi coinciderebbe con il misterioso popolo dei
Shardana o Šerden, citati tra i "
popoli del mare" che secondo le cronache degli antichi egizi tentarono di invadere il
Regno d'Egitto. Alcuni Šhardana sarebbero quindi emigrati nella
penisola italica, dove avrebbero dato origine alla
civiltà etrusca. In effetti la Sardegna possiede ancora oggi zone pianeggianti situate alcuni metri sotto il livello del mare e ciò fa pensare che, essendo una terra geologicamente troppo antica per subire o aver subito catastrofi naturali di dimensioni troppo elevate, possa invece esser stata soggetta in passato a cataclismi legati al mare, il cui territorio probabilmente non avrebbe potuto respinger a causa appunto dell'altezza della sua superficie rispetto a quella marina. Oltretutto la mancanza di terremoti avrebbe permesso una grande espansione edilizia all'interno dell'isola, che probabilmente all'epoca sarebbe potuta apparire in maniera notevolmente diversa.Alcuni identificano con l'isola di
Cipro i resti del continente di Atlantide.Una tra le molte teorie recenti collocherebbe Atlantide in
Spagna, precisamente in
Andalusia, vicino
Cadice. È l'opinione dello studioso tedesco
Rainer Kuehne che si avvale di rilevazioni satellitari, attribuite però a
Georgeos Dìaz-Montexano. Qualcosa combacia, come la forma delle strutture rilevate e l'ambientazione vicino a montagne (in questo la
Sierra Morena e la
Sierra Nevada), come da descrizioni di Platone, in cui sono anche presenti ricche miniere di
rame. Tuttavia, se avesse ragione Kuehne, non si tratterebbe di un'isola, come vuole tradizione, e le dimensioni dal satellite non combaciano con quelle di Platone.Comunque sia, ovunque la si voglia situare, Atlantide affascina soprattutto per i miti che avvolgono il suo popolo e la sua fine.