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Livin' in Paris

Il Metro', la Tour Eiffel, i barboni, l'odore delle strade, il mondo ovunque...Adoro vivere a Parigi.

 
 

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NATIONAL MODEL UNITED NATIONS - 2

Post n°18 pubblicato il 11 Aprile 2007 da TheParis
 

seconda parte del racconto della settimana a New York...

Martedì 20: nel cuore delle trattative

Il Martedì è il giorno in cui si lavora di più: le trattative durano dalla mattina fino alle undici di sera e sono serratissime; ormai gli schieramenti sono delineati e si comincia a parlare di risoluzioni. Noi dell'Algeria abbiamo proposto la nostra (con alcuni correttivi) ai paesi del Medio Oriente e del Nord Africa e la cosa sembra funzionare.
L'ostacolo maggiore è rappresentato dalla nostra ambizione di voler far firmare il testo contemporaneamente a Israele e Iran. Gli Iraniani non costituiscono più un problema, dato che andiamo a pranzo con loro e li conosciamo meglio: Mike e Kristine sono della Pepperdine University, Malibu, California e quando ci mostrano le foto della loro università, mi viene da ridere al vedere un edificio enorme, tipo villaggio vacanze, circondato da spiagge e surfisti, con le onde che in caso di alta marea entrano nell'ufficio dei professori...troppo bello. Dopo pranzo, si dimostrano molto disponibili al dialogo, ma ci chiedono un favore in cambio del loro voto: dobbiamo ottenere da 5 altri paesi una pubblica condanna della politica nucleare di Israele.
Il compito non è facile, nessuno vuole inimicarsi Israele (e quindi gli Stati Uniti), così parte la caccia alla citazione: Turchia, Siria e qualche altro staterello accettano e alla fine riusciamo ad ottenere il tutto. La fiducia dell'Iran è catturata, ora non resta altro che lavorare su Israele.

Mercoledì 21: il tempo stringe...

New York si risveglia sotto il caldo sole primaverile che scioglie la spanna di neve scesa prima del nostro arrivo. Pure col sole, però, la città puzza e non si ferma ad abbronzarsi: caotica e confusionaria, New York è davvero l'America.
I lavori procedono bene, anche se la stanchezza comincia a fare sentire i suoi effetti: le sessioni di trattative e soprattutto le serate newyorchesi iniziano a pesare. Ma si continua, c'è una zona libera da armi nucleari da creare in Medio Oriente e non si può perdere più tempo. La battaglia per vincere i premi come migliore delegazione è entrata nel vivo e tutti cercano di fare del loro meglio per impressionare la giuria al momento degli speeches o durante i caucus che caratterizzano le fasi di riunione informale. Durante queste, spesso si va al bar a bere qualcosa: davanti ad una birra è più facile arrivare ad un accordo.
Ormai Algeria, Iran, Turchia, Iraq e Siria hanno raggiunto un ottimo equilibrio e formano un'equipe affiatata: noi dell'Algeria dirigiamo le trattative, la Siria (rappresentata da Michele e Giulia della Bocconi) gioca il ruolo di outsider, la Turchia (Rafael e Francesca, Londra) ottiene i voti anche grazie al fascino di Francesca, l'Iraq (due ragazzi di Los Angeles) fa la voce grossa con i dissidenti e l'Iran giura la sua fedeltà al gruppo.

Giovedì 22: voto della risoluzione, chiusura delle trattative e serata Sheraton

Il giorno finale.
Oggi si votano le risoluzioni e la sveglia, come al solito, è alle 8 in punto.
In aula c'è un'agitazione febbrile che anima le discussioni; si cercano gli ultimi voti, si deve convincere chi è indeciso.
Bene o male, ormai, si conoscono gli schieramenti e si può prevedere con certezza l'esito della votazione: la nostra risoluzione, dal titolo Creating a Nuclear Weapons Free Zone in the Middle East and in North Africa passa con un consenso larghissimo (due o tre voti contrari) e così altre sei. Solo una viene bocciata, ma era evidente già in fase di trattative. 
Bene, sono soddisfatto, posso salvare il tutto sul mio computer che non mi ha abbandonato un istante durante questi giorni di lavori diplomatici. Le strette di mano si sprecano, ora è il momento delle foto-ricordo; il clima è molto più disteso, sorrisi e flash animano l'aula, mentre qualcuno parte già per tornare alla vita quotidiana.
Nel pomeriggio, si ritorna all'ONU per la cerimonia di chiusura: innumerevoli le richieste di foto accanto allo stemma delle Nazioni Unite; trovati i posti riservati all'Italia, anch'io mi faccio fare una foto accanto al pannello col nome del mio paese: wow, ne sono fiero!
Scrosci di applausi e grida di gioia quando viene distribuuita la lista delle delegazioni che hanno vinto un premio: l'Algeria, rappresentata da Sciences Po Parigi, vince il premio per Outstanding Position Paper e Distinguished Delegation! Siamo davvero in gamba e gli abbracci e i baci dimostrano che, nonostante qualche incomprensione iniziale, siamo un bel gruppo, unito e affiatato.
La sera, dopo la cena al ristorante italiano, è immancabile la festa: l'indomani molti partono per ritornare nei rispettivi paesi e bisogna salutarsi a dovere.
Così lo Sheraton Manhattan ha organizzato una serata in onore della simulazione NMNU, con tutti i partecipanti presenti e un'atmosfera da "ballo di fine anno"; foto a non finire, baci e abbracci e scambio di e-mail.
E quando la musica finisce e gli italiani di Bocconi, in compagnia del sottoscritto, iniziano a cantare il famoso "ooooh-oh-oh-oh-oh-oooh-oohh" del trionfo mondiale in Germania e tutti i presenti si aggiungono al coro, si capisce davvero che quello è il delirio collettivo...!
Quando rientriamo in camera sono le 4.30...

Venerdì 23: delegazione UE, ambasciatore francese e la serata al Lotus

Giorno di gran gala il venerdì conclusivo: incontro alla rappresentanza dell'Unione Europea alle Nazioni Unite (discorso diplomatico sul ruolo dell'UE, ma il nostro oratore è simpatico e la cosa scivola via piacevolmente) e poi serata chic a casa (casa, reggia!) dell'ambasciatore di Francia a New York, in compagnia delle altre 3 università francesi presenti alla simulazione e di innumerevoli ospiti che lavorano direttamente alle Nazioni Unite. Atmosfera assolutamente class, compostezza e formalità ovunque. Il tutto è piacevole, perchè comunque non forzato: abbiamo vinto i nostri premi, siamo soddisfatti, abbiamo la possibilità unica di stare a casa dell'ambasciatore e nessuno di noi sembra in soggezione, anzi...Moritz in particolare beve parecchio ed il risultato sono alcune foto improponibili che sul mio computer sono diventate un potente ricatto...Saluto l'ambasciatore e ringraziatolo per il caviale e lo champagne, cena al Gallagher, famosa (e carissima!) steak-house di New York.
Dopo cena al Lotus, club newyorchese a base di musica dance e r'n'b, dove la delegazione dell'Algeria - Sciences Po si sofferma fino alle 5, in preda ai cocktails e alla musica e dove pure gli insospettabili del gruppo si lasciano andare.

Sabato 24: ultimo giorno e rientro

La tristezza del Sabato del rientro è scandita dalle gocce di pioggia che colano sui vetri dello Sheraton Manhattan: la hall dell'hotel è stracolma di bagagli e valigie con e senza ruote e di studenti e studentesse con e senza fazzoletto bianco.
E' il giorno della partenza e i saluti lasciano l'amaro in bocca: è tutto finito.
Il pomeriggio lo passiamo a visitare New York: Times Square, Soho, Little Italy, Chinatown, Wall Street, Ground Zero (pelle d'oca), la Statua della Libertà.
Dopo una cena veloce in aereoporto, alle 23 locali decolla l'aereo diretto al Charles de Gaulle Parigi.

Domenica 25: Paris again

Parigi al rientro, la domenica mattina alle 11, mi sembra la città più tranquilla del mondo: è persino rilassante sulla metro, ancora tutti insieme, a organizzare una festa per celebrare il nostro gruppo e a scambiarci le impressioni sull'esperienza NMUN. Non siamo stanchi, siamo sfiniti, ma il tempo è primaverile e fa piacere essere ritornati, devo ammetterlo.

Dopo i saluti (appuntamento l'indomani a lezione!), rientro anch'io.
Parigi mi sembra sempre più la mia città; è strana la sensazione di tornare in un luogo che non è casa tua, ma ti da ormai l'impressione di esserlo. Chissà se è solo un'impressione o se rimarrà a lungo. Chissà se posso dire di essere ormai "di Parigi".

...ma mi fa piacere essere tornato qui...

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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 04/11/07 alle 19:11 via WEB
Ma quale MI, sei di CUNEO!!! Rinneghi le tue origini da ragazzo di campagna??? Ciao Ivan! Breck (L'altro ragazzo di campagna)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 26/11/07 alle 19:59 via WEB
Ciao TheParis. Sono Maria, una ragazza che ora e per ora vive a Bologna, ho vissuto a Parigi e vorrei tornare. Ti scrivo per chiederti se possiamo comunicare in qualche modo, vorrei porti alcune domande su ciò che studi. Fammi sapere presto se possibile.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 25/12/07 alle 22:37 via WEB
Auguri di un felice, sereno e splendido Natale dal blog Napoli Romantica...
 
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Kemper Boyd
 
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Anonimo il 09/04/08 alle 17:02 via WEB
Ciao theparis, sono Roberta, una ragazza di 18 anni di Firenze. Stavo cercando informazioni su Parigi in vista del mio probabile prossimo trasferimento là all'università. Ho letto qualcosa dal tuo blog riguardo l'esperienza che stai facendo e ne sono rimasta colpita- un po' spaventata e un po' impaziente.;) Mi piacerebbe farti delle domande e chiederti informazioni pratiche sulla vita là e sul pre-trasferimento. Non so se hai tempo o voglia di scrivermi, ma mi farebbe molto piacere sapere qualcoasa in più su Parigi da parte di una persona che sta vivendo personalmente questa esperienza. Grazie comunque...e buon proseguimento a Paris! :) Roberta
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Beatrice il 11/05/09 alle 19:00 via WEB
ciao... ho visto che hai ricevuto già richieste di informazioni quindi mi aggrego anch'io! volevo chiederti qualcosa sulla specialistica che stai facendo a Parigi perché è quella che voglio fare anch'io. le info sul web sono trooppo da manuale e mi piacerebbe avere qualche info "vissuta"! spero che tu sia disponibile.a presto Beatrice
 
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