amore e politica

TE SEI ANDATO VIA


Te sei andato via un mese fa, un giorno che fuori nn c'era nemmeno il sole e io nn avevo voglia nč di parlare, nč di sentire quello che volevi dirmi.Ti ho guardato andartene, con i miei immensi okki blu, senza battere ciglio, con il cuore che batteva a mille, dicendo a me stessa cuore mio calmati, nn voglio che lui sappia che sto soffrendo come un cane.Avrei potuto urlarti che eri uno stronzo, che eri un vigliacco, dirti qualsiasi cattiveria, solo per il gusto di farti soffrire, invece, non ho detto nulla, fredda piu' del marmo: ti ho guardato e basta, senza battere ciglio, le labbra solo leggermente tirate. L'unico sforzo che mi son imposta č stato quello di ricacciare indietro le lacrime, non volevo che mi vedessi piangere, non lo volevo.Te ne sei andato un pomeriggio di settembre, mentre le prime foglie ingiallite cadevano sul giardino davanti a casa mia. Sei uscito piano, in punta di piedi, dalla mia casa, dalla mia vita, senza fare rumore, senza sbattere la porta, senza dire una parola...del resto cosa potevi dire? Che stavamo troppo bene insieme? Che stavamo troppo male? Che eri stanco? Che ero stanca? Che volevi stare da solo?Nessuna parola, nessuno addio...sei uscito fisicamente e materialmente dalla porta di casa mia, dalla stanza in cui ero io...Affacciata alla finestra, immobile ti ho guardato andare via, camminavi lentamente, il viso serio di chi prende una decisione ponderata, pensata a lungo, di chi sa con onestā che nn tornerā sui suoi passi. Il viso corrucciato di chi ha sofferto troppo e nn riesce ad amare qualcun  altro che nn sia se stesso o suo figlio. Il volto di chi comunque ci ha provato ad essere diverso e a rendermi felice. Un'altra donna ti avrebbe odiato, io invece mi sono limitata ad accettarlo che te ne andavi: ho guardato il tuo incedere piano lungo il viale, fasciato nei tuoi jeans, ho ripensato al tuo corpo nudo nel letto, quel corpo che io ho amato e desiderato di fare impazzire in ogni momento. Immobile davanti alla finestra mentre tu te ne andavi, ho pensato solo a cose belle e ho risentito le parole di mia nonna quando diceva Luna smettila di guardare il mondo con un paio di okkiali rosa, finirai per soffrire, tu figlia mia devi crescere: il guaio cara nonnina mia che tu te ne sei andata, con la tua saggezza e la tua dolcezza e Luna...lei č rimasta quella bambina assurda che camminava scalza nei campi, che si arrampicava sugli alberi, che si infuriava quando qualcosa le andava storto, testarda e combattiva, orgogliosa e dura con se' stessa.Pensavo e seguivo il tuo profilo lungo il viale, fintanto che sei diventato una piccola macchia in lontananza e poi nn ti ho piu' visto.Quello che ho provato in quelle ore e nei giorni a seguire, non so descriverlo a parole, ho cercato di reagire e di fare la vita di sempre, ho preso atto, mentre prima nn lo volevo ammettere, che io ti amavo e che ti amo e nn che semplicemente ti volevo bene. Volere bene č una cosa, amare č un'altra, č qualcosa di profondo, di illogico che capita al cuore, senza che te ne rendi conto, un processo naturale che nn si puō fermare.Amare č la mancanza fisica di te, non poterti toccare, non poterti avere per me, non poterti guardare mentre dormi con le gambe piegate nel letto e le braccia accavallate dietro la testa. Amare č sentire la mancanza della tua voce e delle tue risate, rimpiangere i momenti in cui stavamo vicinissimi ed allungavo la mano e ti accarezzavo in viso, oppure mentre tu guidavi ti appoggiavo la testa sul petto e ascoltavamo la nostra canzone preferita.Amare č quando ti spiavo mentre ti facevi la doccia ed ogni volta mi sorprendevo di quanto fosse bello il tuo sedere, combattendo contro la voglia di baciarti subito.Amare quando di notte si correva in moto lungo la via del mare, io con la minigonna e un freddo alle gambe da panico e io urlavo sonooooooooooooooo felice e tu...tu mi dicevi ma quanto sei matta, poi mi toccavi le gambe e dicevi la devi piantare di andare in moto con la mini, non senti che hai le gambe gelate e poi mi toccavi per riscaldarmi.Amare č questo vuoto che sento dentro, quando sale la sera e guardo dalla mia finestra le case illuminate, le coppie che si abbracciano con i sacchetti della spesa, č la voglia che mi assale all'improvviso di scriverti un sms o una mail in cui ti parlo di me, anche se so che tanto nn rispondi o provare a chiamarti mentre il tuo telefono rimane muto.Amare č questa consapevolezza sottile che fa male, proprio li' nello stomaco, sapere che la vita va avanti come sempre, intatta come prima, mentre dentro di me tutto č cambiato,mentre dentro di me tutto tace, i sogni, i desideri, le parole, i progetti: tutto non ha piu' contorni, č un caos all'infinito di ricordi che mi tornano alla mente.Amare č questo coraggio mio di lasciarti andare, a vivere la tua vita che non va piu' a pari passo con la mia, questo coraggio di resistere alla gelosia che mi assale quando ti immagino baciare, toccare, fare l'amore con un'altra, amare č la speranza che tu possa essere sereno e la mia consapevolezza che ti ho avuto, eccome se ti ho avuto, dopo Marco, come te nessuno mai. Tu lo sai bene come, te lo dicevo sempre.Amare č restare in silenzio, fare parlare i ricordi e se ci riesco, tacere i rimpianti.A Pablo...mon ex amour.