semplicemente mary..

Post N° 58


DAL BLOG UNSOFFIODIVENTOAmici miei, voi che amate i bambini, voi che guardate con affetto e commozione i vostri cuccioli crescere sani, sereni,amati...non avete un pò di cuore per quei bambini che nonconoscono più cosa sia la serenità, la gioia di vivere, l'attesadi un domani....quei bambini che nascondono dentro di loro il marchio della vergogna, della paura, dell'orrore che hanno vissuto?Leggete amici, leggete cosa è accaduto in Inghilterra (Post Precedente) e leggete cosa ha scritto la mia carissimaamica gardiniablue, che ringrazio per l'impegno, per la passione, per il cuore che mette in questa causa.Ho preso il suo Post e l'ho pubblicato qui.Cosa costa una firma? Perchè c'è tanta indifferenza verso queste povere creatureinnocenti, che senza parlare subiscono in silenzio il più orrendo dei crimini?Si avvicina il Natale, dovreste essere tutti più buoni....E io vi chiedo: Pensate a loro. Pensate a quei poveri bambini.Ai Giudici, agli Uomini di Legge, A chi sta al Governo io chiedo:E se toccasse a uno dei vostri figli?I figli di NESSUNO
Cari amici blogger, ho sempre sostenuto ed ancora di più adesso sostengo, che i bambini non interessano che a poche persone, che non portano reddito e non votano. Guardando la petizione online stamani  (CLICCA QUI), per poter cambiare la legge sui reati di pedofilia, ho visto che le firme sono rimaste a meno di 1.000. Credo che questa sia una vera e propria vergogna, per tutti noi, che ci professiamo cristiani, solidali, amanti dei bambini. Spesso, andando a random, leggo di gente che si "scioglie", nel vedere un animale, ma pensate che un cucciolo di bambino, abbia meno importanza? Tutti bravi a postare, perchè ci piace essere solidale con l'amico dell'amico, ma poi, passa tutto nel dimenticatoio. Allora, vi riporto due testimonianze, copiate ed incollate dal blog di Massimo Frassi, spero qualcuno voglia veramente mettere la mano sulla propria coscienza. Basta con l'indifferenza umana, che ammazza più di qualsiasi altra cosa!!! Bimbo di otto anni legato e violentato dalla madreInchiesta choc della procura della Repubblica di Savona. Il pm Alessandra Coccoli ha chiesto il rinvio a giudizio di una donna di 43 anni che per tre anni ha picchiato, legato e, a volte, anche violentato il figlioletto. Davanti a testimoni. Il piccolo è stato affidato al ComuneDi tante storiacce di violenze e maltrattamenti in famiglia questa è senza dubbio la più terrificante degli ultimi anni. Riguarda una madre e il figlioletto che all’epoca dei fatti (fino a tre anni fa) non aveva neppure dieci anni e ha subito traumi fisici e psichici di cui difficilmente riuscirà a liberarsi. La madre gli ha fatto letteralmente di tutto: abusi fisici, psichici e persino sessuali. È una storia così da brividi che non sembra vera, gli stessi inquirenti al momento dell’indagine non credevano fosse possibile tanta brutalità da parte di una madre. Nel capo d’imputazione che la Procura della Repubblica di Savona ha formulato sul fascicolo penale a carico della donna - G. B., 43 anni, oggi domiciliata in un centro Valbormida, ma in passato residente altrove e anche fuori Liguria - ci sono descritti episodi che sono doppiamente allucinanti considerato il suo ruolo di madre, quindi dell’adulto che più di ogni altro avrebbe dovuto tutelare quel bimbo. Risulta che fino al 2005 - anno in cui i servizi sociali del Comune valbormidese dove risiedono sono intervenuti ottenendo l’affidamento del bimbo al Comune - la donna si è resa protagonista di ogni genere di violenza. Esempi? Lo legava alla sedia e picchiava brutalmente, con schiaffi e pugni ma qualche volta usando anche oggetti e cinghie che gli lasciavano segni sul corpo anche a distanza di settimane. Perché lo facesse non si sa, di certo lo ha fatto anche davanti a terzi e con un sadismo e una violenza patologici, disumani. Non solo: quando il bimbo urlava per il dolore lo imbavagliava come si vede fare nei film di torture e gli legava le mani legate dietro la schiena così che non potesse opporre resistenza. Oppure lo chiudeva in una stanza per ore, senza mai aprire, e impedendogli di piangere. Non solo: in alcune circostanze la donna si è addrittura spinta più in la abusando sessualmente del figlio. Sempre da legato, gli toccava le parti intime mettendo in pratica su di lui quelle prassi che sono tipiche dei comportamenti sadomaso più estremi. Un quadro allucinante insomma nel quale altri particolari incresciosi, come ad esempio il fatto che il bimbo avesse assistito a più riprese a discussioni tra la madre e il padre così violente da degenerare nell’uso di coltelli, passano in secondo piano. L’incubo è proseguito fino al 2005 quando finalmente l’intervento delle istituzioni ha sottratto il piccolo dal giogo di quella madre folle e affidandolo al Comune. Nel frattempo la donna è stata oggetto di denunce per maltrattamenti e violenza sessuale su minore che hanno fatto scattare indagini e un fascicolo in Procura. Ora a carico della donna è stata chiusa l’inchiesta (pm Alessandra Coccoli) e fissata l’udienza preliminare davanti al gup per i primi giorni di dicembre. Contro di lei - assistita da un legale savonese - oltre alle relazioni dei servizi sociali e degli psicologi che hanno ascoltato il bimbo, ci sono le testimonianze di alcuni testimoni oculari di quelle “torture” e soprattutto le dichiarazioni del bimbo stesso che era sì piccolo (circa otto-nove anni nei fatti peggiori) ma non così tanto da non ricordare l’incubo di quelle punizioni assurde, appunto disumane. Partiamo dal titolo dell’articolo che sto leggendo: <> e che traduce, oltre al “solito malcontento” anche quella che oramai diventa, non solo in questo campo, una consuetudine. Quella per cui le vittime vengono ulteriormente “brutalizzate” ed i carnefici, chissà perché, premiati, in un costante eccesso di garantismo.A Montebello, provincia di Vicenza un dipendente comunale di nome Giuseppe Soave si è visto ridurre la pena di un anno e mezzo in secondo grado per “il riconoscimento dell’attenuante del fatto di minore gravità”. Il pedofilo Giuseppe Soave pertanto ha ricevuto una condanna a due anni e mezzo, quanto basta per evitare il carcere, per aver “in più occasioni molestato sessualmente una bambina di anni 8”, figlia di conoscenti che frequentavano casa sua."Dal processo è stata riconfermata la credibilità dei fatti così come narrati dalla piccola, la quale all’epoca si era subito confidata con la madre, che ne aveva parlato col marito e quindi si era rivolta alle strutture sanitarie. Durante i colloqui la minorenne aveva riferito un quadro della vicenda che, tenuto conto della sua maturità, per i magistrati difficilmente avrebbe potuto inventare senza averlo vissuto in prima persona.” Per la difesa, comunque, la sentenza è un sensibile passo avanti rispetto al primo grado perché anche qualora dovesse essere respinto il ricorso per Cassazione, il cui passaggio è scontato, Soave difficilmente sconterà la pena definitiva in carcere essendo inferiore ai 3 anni." Ed ancora una volta quindi a non godere alcun “beneficio” sono le vittime.Per rafforzare il mio SOSTEGNO a questi piccoli cuccioli e pregarVI di firmare, vi riporto una delle mie tante esperienze di vita, nella speranza che qui dentro ci sia gente migliore e che non ne faccia scempio del mio "apparire"Inviato da gardiniablue il 26/11/08 @ 16:22 via WEBPER CORTESIA AMICI FIRMATE LA PETIZIONE CHE TROVATE ANCHE NEL BOX IN ALTO  NEL BLOG NON SI PUO' PERMETTERE CHE CHI ABUSA DEI BAMBINI RIESCA A CAVARSELA CON 1-2 ANNI DI CARCERE....GRAZIE