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Da oggi, sul nostro sito

Post n°196 pubblicato il 18 Marzo 2008 da loccidentale

La selezione delle notizie da L'Occidentale su questa piattaforma viene da oggi sospesa.

Potrete comunque continuare a leggere il nostro quotidiano a questo indirizzo: www.loccidentale.it

 
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Ma sul precariato Berlusconi aveva ragione

Post n°195 pubblicato il 14 Marzo 2008 da loccidentale
 



Sarebbe stato bello se tutti quelli che si sono accaniti contro la sortita televisiva di Berlusconi, ospite a "TG2 Punto di vista", la trasmissione l'avessero almeno guardata. E se proprio non ne avevano voglia, impediti dal solito pregiudizio antimediatico, sarebbe stato bello che si fossero almeno informati su quello che è accaduto: come evidentemente non hanno fatto. Altrimenti non avrebbero definito "precaria" la studentessa universitaria che ha semplicemente posto a Berlusconi una domanda sul precariato, senza rientrare lei stessa nella categoria. Altrimenti non avrebbero sfoderato paroloni come "vergogna" per commentare la battuta scherzosa con cui il Cavaliere ha introdotto la sua risposta. Altrimenti non avrebbero neppure pensato di ridurre la risposta di Berlusconi alla battuta stessa, ignorando tutto il resto del discorso.

Ma a dirla tutta, se avessero guardato realmente la trasmissione, avrebbero capito che [...]

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L'ambasciatore d'Israele ha capito D'Alema

Post n°194 pubblicato il 14 Marzo 2008 da loccidentale
 

Ci sono dichiarazioni che vale la pena riportare per intero: "Chi ci invita ad aprire trattative con Hamas - ha detto l’ambasciatore d’Israele in Italia, Gideon Meir all'Ansa - in effetti ci invita a negoziare sulle misure della nostra bara e sul numero dei fiori da mettere nella corona".

"Fino a quando Hamas non cambierà le sue posizioni e non accetterà le condizioni della comunità internazionale, chi invita ad un dialogo con quest'organizzazione terroristica in pratica blocca il negoziato tra Israele e Abu Mazen. Il fatto che il leader di quest'organizzazione terroristica si congratuli per queste posizioni non depone a favore di chi le sostiene", ha aggiunto il diplomatico israeliano, riferendosi alle parole di "apprezzamento" espresse dal leader di Hamas, Ismail Haniyeh, in merito alle dichiarazioni del ministro degli Esteri italiano.

"La pace - ha proseguito Meir - si fa sì con il nemico, ma con un nemico che desidera la pace e la convivenza dell'uno accanto all'altro. La posizione di Hamas è nota e non è cambiata. Non sono disposti a riconoscere il diritto di Israele ad esistere e non sono neanche disposti a parlarci. I loro leader continuano ad invocare la distruzione dello Stato di Israele ...

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Questa "Tv elettorale" spiazza i telespettatori

Post n°193 pubblicato il 11 Marzo 2008 da loccidentale
 

Come sopravviveremo da qui al 13 e 14 aprile? Difficile da immaginare, senza spegnere la TV, dimenticando tout court la disperante sequenza di tribune, interviste, conferenze stampa e confronti tutti contro tutti che ci aspetta.

L’alternativa è rassegnarsi ad assistere impotenti alla trasformazione della RAI in una lotta continua: non solo tra i candidati premier e gli altri esponenti di spicco dei vari partiti che si presentano allo scontro; ma anche, forse soprattutto, tra gli stessi politici e i giornalisti, esasperati dalla complicazione dei vincoli che presidieranno la seconda fase della campagna elettorale televisiva.

Del resto, come dare loro torto? Scorrendo i due regolamenti varati dalla Commissione di Vigilanza della RAI e all’AGCOM (http://www.agcom.it/par_condicio/index.htm#2008_pol), sembra di leggere le grida di manzoniana memoria: tanto per la minuziosità dei provvedimenti, quanto per l’acerrima difficoltà di farli rispettare (memorabili, tra l’altro, le indicazioni per le tribune RAI, per le quali è previsto “un numero di partecipanti compreso tra 3 e 6, e di norma, se possibile, fra 4”: no comment) ...

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Quando un'ebrea sa quello che fa

Post n°192 pubblicato il 10 Marzo 2008 da loccidentale
 

Fiamma Nirenstein si sveglia ogni mattina nella sua casa di Gilo, ai confini con la zona araba di Gerusalemme, e sente la voce del muezzin chiedere sangue e morte per gli ebrei. Quando beve un caffè o mangia una pizza in centro si chiede, magari solo per un secondo, se ne uscirà viva o se l’uomo seduto accanto a lei non sia sul punto di farsi esplodere.

Quando il suo lavoro di corrispondente la porta a Gaza o in Cisgiordania sa che la sua vita vale due soldi perché i pezzi che oggi scrive per il Giornale (e qualche volta anche per noi de l’Occidentale, dove ha una rubica) sono tradotti e vivisezionati sui media arabi. E quando viene in Italia, a Firenze dove è nata o a Roma dove ha un figlio e una casa, c’è una scorta che la segue ogni momento. So che non vuole che si sappia: lei ne farebbe a meno, ma le minacce che le arrivano sono roba seria.

Quando non è in Italia o in Israele, è in giro per il mondo, spesso in America, dove è considerata uno dei pochi europei che valga la pena di ascoltare in tema di terrorismo e di radicalismo islamico. Per questo ha ...

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Le liste del Pd ricordano l'Inter delle star

Post n°191 pubblicato il 07 Marzo 2008 da loccidentale
 

Più la si guarda, più la si studia, e più la lista del Pd messa su con tanto glamour da Veltroni ricorda quelle tante Inter che il buon Moratti (e i suoi fidi consiglieri) mettevano assieme fino a pochi anni fa e che poi, all’inizio del campionato, dopo qualche sfavillio ferragostano, si rivelavano la solita Inter.

A giovani e mirabolanti promesse e ad anziani esponenti di quella ‘società civile’ (che tante delusioni ha già dato alla politica nazionale), in questo caso provenienti non da tutte le parti del mondo calcistico ma da tutte le professionalità, viene fatto credere di essere chiamati a svolgere un ruolo nel difficile processo di conseguimento del bene comune. Un ruolo che potrà essere anche più gratificante in caso di vittoria.
Qualcuno ci crede e si lancia in affermazioni temerarie che ...

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Non si difende la libertà vietando un film che nessuno ha mai visto

Post n°190 pubblicato il 06 Marzo 2008 da loccidentale
 

L’ultimo scontro tra Occidente e mondo islamico si sta svolgendo in Olanda, dove un film critico nei confronti dell’Islam, non ancora distribuito nelle sale, ha già sollevato proteste in Afghanistan e causato il blackout mondiale su You Tube quando un pakistano ha cercato di bloccarne un breve estratto. Nessuno auspica che si ripeta la diatriba delle vignette danesi, ma bloccare l’uscita del film, come molti in Olanda e nel mondo islamico stanno sollecitando, significherebbe cedere a un ricatto politico.

Il film è di Geert Wilders, un parlamentare olandese ostile nei confronti degli immigrati e solito mettere in guardia contro lo “tsunami dell’islamizzazione” in Olanda, dove vive quasi un milione di musulmani. Wilders ha anche definito il Corano un libro “fascista” e l’Islam una “cultura ritardata”, e i suoi 15 minuti di film conterranno quasi certamente altre disdicevoli considerazioni di questo tipo. Se non dovesse trovare nessuno che voglia produrlo ha già detto che lo renderà disponibile su un blog.

Come Salman Rushdie che ha ricevuto numerose minacce di morte per un libro che solo pochi dei suoi potenziali assassini ha letto, Wilders ha ricevuto minacce di morte per un film che nessuno ha visto. Il deputato vive sotto [...]

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Hillary-Obama, la storia infinita. McCain fa sua la nomination

Post n°189 pubblicato il 05 Marzo 2008 da loccidentale
 

Hillary sorride. La grande paura è passata. Il governatore del New Mexico, Bill Richardson, aveva definito questa tornata il “D-Day dei Democratici”. Previsione sbagliata. Le primarie democratiche versione “storia infinita” vanno avanti.

Obama vince nettamente solo in Vermont. Pareggio sostanziale in Texas (al momento della pubblicazione è “too close to call”). Ad Hillary vanno Ohio e Rhode Island. Le proiezioni dei risultati sono state accolte con un grido liberatorio dai supporter della senatrice di New York, che temevano il colpo del KO. Accompagnata da “The Rising” di Bruce Springsteen, Hillary non ha aspettato il risultato ufficiale del Texas per parlare ai suoi fan nel quartier generale in Ohio. “Per chi non ha mai mollato”, ha esordito una Hillary rinfrancata, “Questa vittoria è per voi. La nostra campagna è definitivamente tornata in corsa. Andiamo avanti. Fino in fondo”. (Obama, parlando a Sant’Antonio in Texas ha, invece, ripetuto il suo discorso standard incentrato sull’ormai celeberrimo “Yes, we can”).

Per conoscere il nome del candidato del partito dell’Asinello bisognerà quindi attendere ancora a lungo. Le prossime tappe sono il Wyoming (l’8 marzo) e il Mississippi (l’11 marzo), ma l’attenzione si concentra adesso sulla Pennsylvania che voterà soltanto il 22 aprile. Mancano sette settimane.

Cresce perciò la preoccupazione ...

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E' nelle liste la prima Caporetto di Veltroni

Post n°188 pubblicato il 04 Marzo 2008 da loccidentale
 


Le liste del Partito Democratico rese note da Veltroni tra ieri e oggi
sono una vera Caporetto per tutte le ambizioni di rinnovamento che
avevano accompagnato la fusione tra Ds e Margherita. Così dalle
grancasse della propaganda veltroniana escono fuori delle listarelle
senz’arte ne parte: colme dell’ira e della delusione degli esclusi, di
piccoli e grandi compromessi, di finte novità.

Le facce nuove sono per lo più i portaborse o gli assistenti di ex
ministri o boss di partito. C’è la capo ufficio stampa di Prodi, Sandra
Zampa; il  portavoce del Pd, Piero Martino; la segretaria particolare
di Fioroni, Paola Pedoti, il portavoce del governo, Silvio Sircana.  Se
poi cercate i giovani troverete la ventiseienne figlia dell’ex ministro
Cardinale e Veronica De Laurentiis, figlia di Dino e Silvana Mangano,
oltre alla tanto lodata e ben introdotta  Marianna Madia.  E per
restare in tema di parentele, ci sono anche la moglie di Bassolino,
Annamaria Carloni e quella di Fassino, Anna Serafini (grazie ad una
deroga).



Poi ci sono le sconfitte personali del segretario Veltroni [...]



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Anche Sanremo vittima della De Filippi

Post n°187 pubblicato il 03 Marzo 2008 da loccidentale
 

Ma Sanremo è davvero Sanremo? A giudicare da quanto si è visto in TV, si sarebbe detto piuttosto un miscuglio tra Amici, Uomini e Donne e Forum, con una spruzzata di Buona Domenica (se si eccettua il tocco di Markette, pure fondamentale, ma forse un po’ sopravvalutato). Lo spettacolo di quest’anno ha portato in scena bisticci, psicologismi e le solite dispute tra le ragioni del cuore e quelle del varietà di professione: una defilippizzazione apparsa in tutta la sua evidenza, ancor più che nelle serate precedenti, nell’ultima – che ha confermato la tendenza al ribasso degli ascolti rispetto alle edizioni precedenti. In pesante crisi di identità, insomma, Sanremo non ha trovato di meglio che reagire tentando di trasformarsi in qualcos’altro.

In cosa? ...

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