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Che vita


Ogni volta che sto all'universita' tutto il giorno mi fermo alla mia solita bottega alimentare dove mi rifornisco di panini e leccornie. Stamane in fila davanti a me c'era un simpatico vecchietto: capa pelata coperta da un cappellino sportivo, bianchi peli vistosi che uscivano da orecchie e narici, occhiali appannati e scheggiati in prossimita' del naso che coprivano occhi vispi e attenti, sorriso allegro e non completamente sdentato, pelle viva e colorata. La cintura non scorreva su tutti i passanti delle braghe ma saltava proprio l'ultimo, i pantaloni quindi gli cadevano da un lato e la cinta passava sopra alla camicia a quadri leggermente sbottonata. Non appena informo il proprietario della bottega che l'anziano signore e' prima di me, lui comincia a chiacchierare e mi racconta in soldoni la sua vita. Gli sorrido e pendo dalle sue labbra: amo ascoltare esperienze di vita raccontate direttamente dalla persona che le ha vissute. Mentre attendo la mia focaccia con cotto e melanzane vengo a sapere che e' stato chiamato sul fronte francese per la guerra, che la cosa piu' buona che poteva mangiare da ragazzo era un barattolo di marmellata al mese, che e' stato sposato 2 volte: la sua prima moglie e' morta 29 anni fa, mentre la seconda 3 mesi. Le mie corde vocali hanno fatto vibrare un "Mi dispiace tanto" istantaneamente senza pensarci. Ogni mattina questo simpatico vecchietto arriva in bottega a piedi, si compra il pranzo, mangia quello che gli pare e piace, e prima d'uscire si e' pure comprato 2 pinte di birra. Insomma, una persona del tutto autosufficiente, nonostante lo scomposto modo di vestirsi, ma dopotutto ad una certa eta' anche le azioni piu' semplici tandono ad essere complicate e difficoltose. Anche se sembra che per questo vecchietto il tempo abbia rallentato il suo eterno tic di lancette e rintocchi: 93 anni. La sua seconda moglie se n'e' andata a 90, il fratello a 92, la madre a 104! Potessi anch'io arrivare anche soltanto al piu' piccolo dei loro traguardi e raccontare le mie esperienze ai nipoti. Complimenti vivissimi a quest'arzillo signore ma pure un “Vergognatevi!” a chi in bottega gli sorrideva soltanto per levarselo di torno. Non siete accanto ad oggetto sporco antico ed inutile, ma ad un libro di racconti e avventure: rendetegli rispetto.