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Autunno


Ieri pomeriggio ho provato una cosa mai fatta, nulla di che ma e' stata comunque una piccola emozione.Nel pomeriggio non avevo proprio voglia di far nulla, quindi per evitare di restar appiccicato a brontolare davanti al computer (la connessione non funziona perfettamente) ho deciso senza pensarci due volte d'andare a farmi un giro. Ho svuotato la cartella da tutti i libri e l'ho riempita con due cose soltanto: un grande asciugamano e un libro (Caos calmo, Sandro Veronesi). Ho inforcato la bicicletta e sono partito con destinazione il parchetto lungo l'argine dell'Adige.Immaginavo fin da subito che ci sarebbe stata un po' di gente ed infatti la supposizione si e' subito tramutata in realta'. Raggiungo l'albero piu' lontano dalla folla, estraggo il libro come un cavaliere che ammira la sua spada, dispiego l'asciugamano come fosse il mio mantello e lo poggio sul prato; sfilo scarpe e calzini, sento il fresco dell'erba pizzicarmi i piedi, e' piacevole. Mi metto a gambe incrociate e come in una posa di contemplazione e meditazione comincio a leggere. Purtroppo gli schiamazzi erano troppo forti, ho faticato molto per raggiungere la fine del capitolo.Non sono razzista e tendo a non avere pregiudizi, pero' tutti gli extra comunitari presenti in quel momento (praticamente almeno meta' delle persone) tenevano ad un volume spropositato l'audio dei loro sterei; tralasciando il fatto che le loro canzoni non piacciono a nessuno, ma i gusti son gusti. Comunque credo che un minimo d'educazione la debbano aver tutti, italiani e non.Pero' alla fin fine li dovrei anche un po' ringraziare, poiche' vista la confusione ho preso libro ed asciugamano e mi sono diretto altrove. Ho raggiunto un praticello verde di fronte ad un campo di grano e mi sono sdraiato. In mezzo al nulla, in mezzo a tutto. Ed ho cominciato a leggere. Ogni tanto ero raggiunto da qualche simpatico insettino verde che si divertiva a saltare sulle pagine del libro, stavo molto attento a non schiacciarli ogni qual volta che voltassi pagina, magari volevan leggere pure loro. Gli unici suoni che giungevano alle mie orecchie non davan fastidio, anziani a passeggio che scambiano quattro chiacchiere, altri che passano lentamente in bicilcetta sulla strada sterrata, il trotterellare ritmico di qualche arzillo sportivo, il dolce ondeggiare del campo di grano.Ciao insettino curioso, ciao campo di grano, ciao erbetta soffice, non temete tornero'.