i

Dio gioca a dadi


La carovana continua la sua marcia. Funebre.Il piccolo paese di montagna è ricolmo d'anime turbate, occhi lucidi, fazzoletti umidi, tutti sono commossi e molti ancora non vogliono credere quanto sia realmente accaduto, io sono tra questi. Ecco arrivare la limousine nera della morte, purtroppo tutto ciò che vedo è reale nessuna finzione, mi si stringe il cuore in una morsa; devo cercare di non piangere, devo essere forte e trattenermi, il mio amico non vorrebbe mai vedermi piangere, m'ha detto espressamente che dobbiamo farci forza ed andare avanti, non possiamo rattristarci e piangerci addosso in continuazione.Ha ragione. Ma ecco il feretro ricoperto di fiori passarmi davanti, voglio salutarla con la mano ma sono una foglia nelle mani del vento, tremo all'impazzata, mi chiudo a riccio nella mia felpa incrociando le braccia, mi auto-abbraccio forte forte per sentire un po' calore. Ciao - penso nella mia mente - ti voglio bene, ed ecco scendere la prima lacrima.Seconda terza e via. Che scemo - il mio secondo pensiero - ho lasciato i fazzoletti in auto, per lo meno la mia spensieratezza innata mi fa sorridere per un attimo.La chiesa straripa di anime, sono li i parenti, gli amici, i compagni di lavoro, i conoscenti, tutto il paese è li per salutare ancora una volta – e che non sia mai l'ultima – questa straordinaria donna che non vive più tra noi, ma sta da qualche parte, nessuno sa dove; tra le nuvole, tra gli angeli, dietro di me, a letto con suo marito, non so dove, ma credo che Dio potesse lasciarla un altro po' qui con noi e non portarsela via così velocemente, e drasticamente.La cerimonia in chiesa comincia, io e tutti i miei amici universitari ce ne stiamo in piedi in fondo, tutti gli altri posti erano già occupati da tempo. Io mi fiondo lestamente prima di tutti i miei amici, non voglio che mi vedano piangere, so sicuramente che ci ricascherò e non saprò tener duro. La signora affianco a me continua a girarsi e osservarmi di sfuggita, non capisco; sei stupita nel vedere un ragazzo dei nostri tempi piangere per una persona vista due volte in vita oppure sei esterrefatta del fatto che non mi sia ancora fatto in segno della croce? Lasciami stare, non ho bisogno dei tuoi sguardi da belva inquisitrice.La messa è quasi finita, ma ecco la botta finale: i pensieri di coloro che hanno avuto il fegato di scrivere qualcosa e recitarlo col cuore in gola dinanzi a centinaia di persone. Esplodo, non ce la faccio più, sono una fontana di dolore, gocce e gocce di me scendono dalle gote, la mia stretta d'auto-abbraccio mi stritola a più non posso, abbasso la testa, ma l'eterno giaciglio in legno che la contiene mi sta passando davanti.Accade l'assurdo. Il figlio di lei, il mio più caro amico mi vede e mi viene in contro e mi dona l'abbraccio più intimo della mia vita e mi sussurra Dai su Gongolo, bisogna farsi forza. Dove la trovi un'altra pesona così speciale al mondo? Non credo che ne possa esistere una seconda.Vengo abbracciato e consolato da tutti, piango di più io che molte altre persone che le sono state vicine. Ma io sono fatto così, forse troppo emotivo.Ciao Cristina, un bacio grosso grosso, SEI una persona che mi ha insegnato e fatto capire tantissime cose.