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La filosofia del Viver Troppo


Ti viene posta una domanda.C'è chi ci pensa sopra e resta eternamente incerto, chiede aiuto alle persone accanto consulta amici e conoscenti e nonostante la miriade di individui interpellati non sa ancora cosa rispondere. Nel qual caso si decida ad aprir bocca egli continuerà a pentirsi della scelta fatta e immaginerà la sua vita per come sarebbe potuta essere se avesse scelto l'altra strada.C'è chi invece valuta la situazione, la analizza in ogni suo minimo particolare, strategia top-down o bottom-up, il problema viene scomposto in briciole e ricomposto pian piano con una gerarchia ad albero, in fine la risposta data è la più corretta; è stata considerata ogni possibile sfumatura della Terra, il tempo atmosferico l'umore del papa la quotazione delle patate dolci in borsa, impossbile ricercare anche il più insignificante errore nel processo.C'è chi vorrebbe seguire l'istinto ma viene frenato in qualche modo da un'entità, possa essere essa fisica che impalpabile; qualte volte abbiamo visto ragazzi chinare il capo sconfitti per via di certe fidanzate troppo pesanti? Certo, molti uomini d'oggi sono senza palle, ma questo è un altro racconto. E quante volte abbiamo visto persone comportarsi indossando l'abito del monaco?C'è chi infine segue l'istinto e agisce senza preoccuparsi di quello che potrebbe scaturire, non si cura del luogo delle persone del contesto in cui si trova; una sorta di scelta fatta a caso senza badare tanto a tutto il resto, si parte e via!Ed eccomi finalmente. Io sono per il Vivere Troppo. E' il piacere della vita, godere di ogni aspetto che si trova ad affrontare, bello o brutto che sia, ridere e scherzare di ogni divertimento, discutere d'aspetti importanti, piangere nei momenti bui, darsi dell'idiota per quel si è commesso di sbagliato. Comunque immagazzinare tutte le esperienze nella mente e portarle sempre con se per poterle raccontare agli altri per riderci sopra, per trarne insegnamenti o per dare avvertimenti. L'unica regola fondamentale, a differenza di colui che agisce d'istinto, è cercare di vivere nel pieno rispetto di persone e luoghi in cui si vive.Non sono un perbenista, riuscirei ad intavolare una gustosa discussione con una persona appena conosciuta sull'utilizzo dei nuovi preservativi vibranti della Play ... non è che mi si elettrizza Mazinga? Al bar non ordino quasi mai qualcosa che ho già assaggiato, a volte prendo delle vere schifezze ma talvolta compro drink che gli altri mi invidiano; entro in un pub all'1 di notte con la compagnia ed ordino un infuso al tè verde del Kenia e miele, esco con una ragazza per la prima volta, entriamo in un locale veramente chic ed ordino una tisana alla malva, l'ultima volta in pizzeria ho fatto ordinare la mia pizza ad un amico. Esco a teatro con un mio amico (sottolineo: l'artefice del viver troppo) con i biglietti riservati alla stampa, se li abbiamo il motivo c'è, vestito come mi vestirei per uscire con gli amici il sabato sera; siamo visti malissimo da un sacco di gente ma a noi non importa, dopo tutto non disturbiamo ed osserviamo lo spettacolo con rispetto anche nel caso in cui non sia piaciuto. Una volta abbiamo divorato un metro quadrato di pizza al taglio nella panchina di fronte al teatro prima d'entrare, e visto che lui mi aveva fregato i tovaglioli mi sono pulito le mani nella fontana dietro alla panchina; dopo il teatro ormai è d'obbligo l'uscita da un kebabbaro.Voglio assaporare questa vita in ogni sua sfumatura, siamo formiche per questo pianeta ma abbiamo la fortuna di possedere un'anima di provare sentimenti d'amore e d'odio, possediamo la capacità di giudicare, siamo esseri curiosi e mai stanchi d'imparare, non andiamocene senza gridare, lasciate la vostra impronta. Non brulicate per le strade senza meta osservando l'asfalto sotto i vostri piedi ma alzate quella dannata testa e girate gli occhi attorno a voi. Vi state perdendo la vita.La vostra.Imparate a Vivere Troppo. Yeah!