La Loggia di NEO-GEO

Adoro Rai 3


Adoro Rai 3. Fino a qualche tempo fa, un riflesso condizionato mi portava sempre a schiacciare il tasto 6 sul telecomando per accendere la tv. Un abitudine presa da bambino, quando era ancora teledipendente, perché sul canale 6 c’è Italia 1, il canale di noi gggiovani (con tre g). E’ ormai da tempo che odio Italia 1 (come odio più o meno tutte le reti Mediaset), nonostante ciò il mio riflesso condizionato mi ha sempre portato ad accendere la tv sul canale 6 per gggiovani. Ho notato come invece in questi giorni la mia abitudine sia mutata, e il tasto che scelgo per l’accensione dell’apparecchio sia diventato il 3. Ammetto che ultimamente non guardo mai la tv. La guardo solo la mattina quando faccio colazione (tardi rispetto a quando mi sveglio), alcune volte la sera prima di cenare (Blob o il telegiornale di la 7 oppure 8½ con Ferrara) e qualche volta di notte quando Ghezzi mette qualche film interessante (fuori orario), ma escluso il primo caso le altre non sono abitudini ferree. Il motivo per il quale la mattina metto sul 3 è perché negli ultimi mesi questa rete ha avuto l’ottima idea di trasmettere ogni mattina un film italiano. Film italiani che vanno dagli anni 40 ai 60, (i periodi più floridi per il nostro cinema) in bianco e nero. Non ci sono tutti capolavori, ma ognuno di loro, oggi, costituisce una perla, un ricordo, che è meglio che non vada perso. Adoro Rai 3 per questo. La nostra cinematografia in passato è stata una delle più importanti del mondo, la stessa Hoollywood attingeva da noi ispirazione e nutriva ammirazione. Ripeto che non tutto quello che è stato prodotto in quegli anni è da considerarsi capolavoro, ma ogni singolo film oltre ad avere un valore culturale come opera d’arte, costituisce un documento. Un documento su come eravamo, su cos’era il nostro paese, su cosa abbiamo passato, forse addirittura un termine di paragone su come siamo oggi. Probabilmente dico delle banalità, ma temo sempre che questa coscienza sparisca dai nostri cuori oggi giorno. Il cinema italiano oggi è in crisi. Lo sanno anche i sassi ormai, E’ in crisi da quasi trentanni. Dopo aver dominato negli anni 50 e 60, ha subito un declino già dai primi anni 70. Film di genere che oggi nessuno ricorda (tranne i filo Taranriniani e un po’ per questo bisogna ringraziarlo Quentin), capolavori che pochi dei nostri giovani ricorda (andate a chiedere in giro chi si ha mai visto 8 ½ di Fellini, pochi risponderanno positivamente) ecc…. Oggi il Cinema italiano agonizza più che mai, le uniche cose che si producono in Italia son le Fiction per la tv. Per carità, sempre meglio che niente, ma in Italia sono solo le televisioni che producono nel campo della cinematografia, cosa che riduce i film cinematografici ad prodotti televisivi. La colpa di chi è? Un po’ di Hoollywood che è stata sleale nei nostri confronti, un po’ (ma per me è “soprattutto”) colpa nostra. Nostra di noi spettatori che andiamo al cinema e non caghiamo minimamente i film italiani odierni. Penso che sia necessario dare una chance in più ai nostri film, alla fine non sono poi così brutti e noiosi come li si dipinge. A natale ci sono gli incassi stratosferici di Aldo Giovanni e Giacomo e Desica/Boldi (oddio, da adesso neanche loro!), finiti quelli il cinema italiano non incassa più un centesimo. I film di Neri Parenti/Vanzina possono anche essere delle schifezze immonde, alle volte anche inquadrabili, ma il fatto che esistano, e che portino nelle casse del nostro cinema un po’ di soldi, è solo una cosa positiva. Insomma io sento il bisogno che il cinema italiano vada riscoperto e rivalutato in toto. Se iniziamo ad informarci, a scartabellare un po’ di archivi, a fidarci un po’ di più dei film prodotti in italiani quando entriamo in una multi sala, forse potremo evitare di perdere uno dei nostri patrimoni più preziosi.