La Loggia di NEO-GEO

Il caso di scandalo: Censura? No grazie!


Fa discutere negli ultimi giorni il caso di “Rule Of Rose”, videgioco horror giapponese per PS2 che vede coinvolti nel ruolo di mostri, dei terribili bambini.
Di questo gioco si è detto di tutto, il male e il peggio possibile, e sembrano proprio i bambini (quelli reali) essere giudicati come vittime di questo scempio. Da parte mia devo dire che non ho potuto provare “Rule of Rose” per vari motivi (il primo perché non è neppure uscito qui da noi), e sinceramente non mi interessa tanto difendere questo gioco in particolare. Mi interessa fare delle piccole precisazioni, che forse sembreranno banali, ma penso siano necessarie per chiarire la situazione. Alla fine, tutto questo scandalo ha scatenato non solo un accanimento contro “Rulo of Rose” in particolare, ma addirittura contro i videogiochi in generale. Si dice che facciano troppo leva sulle “insane fantasie dei consumatori”, e che la troppa violenza non è adatta a persone fragili come i bambini. Lo stesso Mastella (che per non perdere possibili elettori) ha detto che presto verrà istituita un’authority per vigilare e censurare questo tipo di prodotti in Italia. D’altra parte, non si dovrebbe negare che in tutti i media (vecchi e nuovi) che circolano oggi giorno nelle case degli italiani, la quantità di violenza e volgarità dilaga senza troppi controlli (non ditemi che la televisione è controllata da questo punti di vista perché ho i miei seri dubbi). Un mio “collega” della rete sostiene anche che è da secoli che la letteratura e l’arte sfruttano la violenza per mettere in risalto tendenze e qualità dell’animo umano che altrimenti verrebbero ignorate e sottovalutate. Sempre lui, si chiede anche perché in tutti gli altri mezzi di comunicazione espressione questo uso della violenza viene più tollerato mentre nei videogiochi no. Dal mio punto di vista darei questi tre motivi in risposta: 1. Un qualcosa che si chiama "gioco", secondo il pensare comune più diffuso, è qualcosa che è fatto per i "bimbi", quindi cose scabrose e violente in un prodotto che dovrebbe essere "fatto per i bimbi", è da considerasi immorale. 2. la parola "gioco fa anche perdere completamente importanza e serietà al prodotto in questione, quindi, quando generalmente si pensa ad un Video-"gioco", non si pensa mai a un oggetto culturale che possa portare chissà quale profondo messaggio nella mente di chi gioca. 3. Nei Videogiochi, a differenza della letteratura, dell'arte, del cinema ecc... non si è solo semplici spettatori, ma si compiono delle azioni virtuali in un mondo virtuale. Sempre secondo il pensare comune generalizzato, compiere azioni virtuali riprovevoli equivale a pensare di farle per davvero, quindi se in GTA picchio le vecchiette per strada sono uno stronzo perché lo potrei fare anche nella realtà. Allora prima di tutto bisognerebbe abbattere questi soliti pregiudizi sulla parola “gioco”. Quelli che abbiamo davanti dopo tutto sono dei “passatempi”, ma ormai questi “passatempi” si sono dotati di un linguaggio e una valenza estetica di tutto rispetto. Mi sembra molto sbagliato considerare questi prodotti solamente dedicati ai bambini. E’ vero che in Italia non esiste una legge che impedisce ai minori di comprare qualsiasi tipo di videogioco, ma se si presta un po’ di attenzione alle scatole dei suddetti, si vedrà che esistono dei bollini molto chiari che “consigliano” l’età giusta per il prodotto, e alle volte descrivono anche il tipo di violenza che al suo interno viene rappresentata! Un ruolo importante in questa regolamentazione lo dovrebbero giocare i genitori stessi, che dovrebbero stare attenti a che cosa comprano ai loro figli. I videogiochi da parte loro dichiarano apertamente la loro natura violenta, quindi è inutile prendersela con i produttori perché permettono di distribuire prodotti poco adatti ai bambini, perché sono gli stessi badanti che dovrebbero prestare un po’ più di attenzione. Alla fine dei conti comunque, io (e altri miei colleghi giocatori della rete) possiamo anche essere favorevoli ad una possibile regolamentazione della vendita dei videogiochi ai minori, ma per favore non iniziate a censurarli o a impedire le importazioni perché questo non mi sembra per niente giusto!