La Loggia di NEO-GEO

Pushover: Il domino la formica e il cane goloso.


La polverosa scatola Big Games me la ricordo ancora. Dovrei avere ancora i 3 dischetti di Pushover. Capolavoro senza tempo e senza paura. Ricostruzione di schemi e decriptamento di questi ultimi. Parole complicate per un gioco dal concetto enormemente semplice. Il domino, non nella sua veste originale, ma in quella più popolare delle “tessere messe in fila che devono cadere secondo un certo ordine”. Tutto semplice appare, ma una sola è la spinta che la formichina può effettuare, e la scelta deve essere accurata e ponderata entro il tempo limite. Alcune tessere si comportano in modo bizzarro, impazziscono, contravvengono le più basilari, normali e innocue leggi della fisica e della logica (e forse della morale). Irriverenti, si rivelano la chiave del successo. Alcune si sdoppiano, altre scoppiano, altre si rifiutano di cadere, altre svaniscono nel nulla, altre ancora rotolano all’infinito, altre perfino osano cadere all’insù. Non c’è da fidarsi dello stile cartoonesco della grafica, anzi, sono proprio i Cartoon (quelli di Tex Avery soprattutto) con la loro natura di mattacchioni e dispettosi a giocare i più brutti tiri e scherzi noi poveri umani. Infatti la formichina che sembra simpatica, ci introduce in un mondo matematico e crudele, con una logica tutta sua, il tutto solo per soddisfare la golosità che un brutto cane prova nei confronti di disgustosi sacchetti di patatine. I livelli erano centinia, e tutte le volte che vedevo la formichina uscire da quella porticina mi schioccavo le dita (ahi che male!), per preparami alla sfida. Non sono mai riuscito a portarlo a termine Pushover. Capolavoro dei puzzle game, araldo di un’epoca che ho paura non tornerà più, ed è un vero peccato. Non si fanno più giochi di questo stampo. Freschi originali con un gameplay apparentemente semplice e accattivante, che sanno dare un giusto grado di sfida e che possano durare molto (forse anche in eterno). Nei panni di una simpatica e antropoformizzata formichina, ci dobbiamo addentrare in strani livelli di piattaforme popolati da altrettanto strane tessere di domino. Lo scopo è di farle cadere tutto ma alla condizione che l’ultima a cadere sia per forza quella a tre strisce. A possiamo spostare le tessere a piacimento, ma abbiamo una sola spinta, quindi bisogna essere parecchio sicuri prima di dove, quando spingere e anche all’ordine in cui sono messe le tessere. Ci sono varie tessere speciali. Alcune esplodono, altre si sdoppiano, altre continuano a rotolare finche non trovano una compagna da abbattere, altre svaniscono nel nulla quando cadono. Se qualcuno riesce a recuperarlo dagli armadi o dai “sottocani”, il gioco gira tranquillamente sotto Dosbox!