Luogocomune

PER IL 25 APRILE


ATTENZIONEPer il 25 Aprile "festa della Liberazione"Visto che il sindaco di Alghero ha vietato di cantare "Bella ciao"e consderato il fatto che vorrebbero pure riscrivere i libri di scuola...cancellare la festa della lliberazione....ecc.PROPONGODI POSTARE O METTERE UN BOX CON LA CANZONE/VIDEO DI "BELLA CIAO" E FARLA PARTIRE IN AUTOMATICOi codici li trovate quà SEGUO la SCIA... di  girasolenotturno o contattate Friendspaceless  RipostiglioAnarchico
25 aprile... vogliono cancellare la storia?     (postato anche su opinione pubblica)Questa mattina ho letto sul quotidiano on line de " l'unità", questo articolo che mi ha fatto riflettere molto...c'è un tentativo di cancellare la storia? Già le dichiarazioni di "Dell'utri" della volontà di riscrivere la storia mi faceva pensare al sacrificio dei partigiani e della resistenza.  si quel Dell'utri condannato, indagato per corruzione...mafia...etc.. il braccio destro del cavaliere prossimo primo ministro berluscono Silvio. Si quel Dell'utri. e adesso ci si mettono pure altri fattori.Un appello a tutti voi : Vigilate, proteggete la storia, da chi ha paura della memoria e della storia.....la nostra storia!! la storia dell'Italia libera, che ahimè ora non lo è più...Le priorità della destra al potere: «Negare la festa del 25 aprile»Il Giornale contro la Liberazione
Titolo: «Il 25 aprile che divide». Primo svolgimento, a cura di Giordano Bruno Guerri: «Un italiano su due non la considera una festa nazionale» (articolo a commento di un sondaggio somministrato a mille persone). Seguono intervista al sindaco di Alghero «che ha vietato Bella Ciao», e non da ora (e per questo si appunta una medaglia sul petto), un altro pezzo sul sindaco di Milano che quest'anno diserta il corteo («e anche il primo maggio» perché non sarà in città, ma, assicura, ci sarà una rappresentanza della giunta), e due articoli contro l'Anpi, l'associazione dei partigiani. Nel primo l'attacco è al manifesto unitario delle associazioni combattentistiche e partigiane, reo di contenere l'appello: «A sessant'anni dal 1° gennaio 1948, da quando essa entrò in vigore, l'Italia sta correndo nuovi pericoli. Emergono sempre più i rischi per la tenuta del sistema democratico, come evidenti si manifestano le difficoltà per il suo indispensabile rinnovamento. Permangono, d'altro canto, i tentativi di sminuire e infangare la storia della Resistenza, cercando di equiparare i "repubblichini", sostenitori dei nazisti, ai partigiani e ai combattenti degli eserciti alleati». Il secondo descrive i circoli dell'Anpi come «circoli ricreativi, veri e propri dopolavori con annessi ristoranti, club sportivi, scuole di arti orientali», e annota, mentre spiega il tesseramento dei ragazzi che tengano alta la memoria della Resistenza una volta che i partigiani non ci saranno più: «Salvare l'Anpi significa salvare i fiumi di euro che arrivano dalle casse pubbliche». Sono due pagine de «Il Giornale», il quotidiano di Paolo Berlusconi (il fratello del primo ministro che mai si è visto ai festeggiamenti del 25 aprile), andato in edicola ieri. Due pagine che andavano sotto l'ambiguo titoletto: «L'Italia degli irriducibili». Dove non si comprendeva se fossero «irriducibili» (termine terroristico-curvaiolo) coloro che si ostinano a festeggiare la Liberazione o il sindaco di Alghero che alla domanda: «E se qualcuno nel corteo intona Bella Ciao?», risponde: «Non succede assolutamente nulla, a meno che non ci sia qualche estremista di sinistra che cominci ad alzare i pugni al cielo. Ma non sono io a giudicare, se ci sono gli estremi della provocazione interverranno le forze dell'ordine». Intanto Gustavo Selva, senatore uscente del Pdl (quello che ha adoperato un'ambulanza per presenziare in una trasmissione tv in un giorno di blocco del traffico), propone «l'abolizione della festa nazionale del 25 aprile» in quanto, dal suo punto di osservazione "privilegiato" («ho vissuto dal 1943 al 1945 a Riolo Terme in provincia di Ravenna dove è finita la seconda guerra mondiale») osserva: «L'attività dei partigiani è emersa solo dopo il 25, ma sul piano militare hanno fatto solo dei danni. Per esempio l'uccisione di un soldato tedesco che stava magari pascolando qualche animale, ucciso da quelli che dopo il 25 aprile sono stati definiti eroi della Resistenza, a cominciare da Arrigo Boldrini che io ho conosciuto nella sua attività». È la stessa riscrittura della storia di cui parla l'appello dell'Anpi. Confondere la Liberazione con qualcosa di diverso dalla fine della guerra mondiale e del giogo fascista sull'Italia. Lo afferma chiaro il segretario del Pd Walter Veltroni: «Il 25 Aprile è la festa di tutti gli italiani, per ricordare il giorno in cui è stata restituita la libertà di dire ciò che si pensa, la libertà di votare, la libertà di stare in un partito, di fare un sindacato e di essere ebrei senza finire in un campo di sterminio. Non ci deve essere nessun italiano che considera questo giorno altro che una festa di tutti gli italiani, la festa della Liberazione».Eduardo Di Blasi de "l'unità"