homo sum

vox clamantis in deserto


cosa cercano tutti? la gloria?la ricchezza? l'onore? il potere? il denaro? l'amore? la gioia? la salute? Cosa cercano tutti? Pensiamocicerto… ognuna di queste cose potrebbe essere l'oggetto della nostra ricerca. Ma cos'è che realmente cerchiamo? i nostri vecchi solevano dire che un buon matrimonio è frutto anche di amore... desiderio (magari nei primi tempi)... affetto (magari in là)... danaro e salute come comprimari... ma di un ingrediente non si poteva fare a meno e questo lo ripetevano soprattutto le nonne... la pazienza! Quando tutto sembra cadere nella disperazione... nella disillusione... nel disincanto... nella stanchezza nella ripetitività del quotidiano... nel paradosso del volere ma agire all'inverso... cosa cerchiamo?Cosa cerca un bambino quando lascia il grembo materno... ma ancor prima... cosa porge una madre allo stesso?Amore? cura? attenzione? Solo una cosa si cerca come un assetato una sorgente fresca.cosa fa un bambino appena lascia il grembo materno? piange! urla... grida... a quella madre che dovrà scegliere di ascoltarlo!tutti dal momento nel quale nasciamo al mondo fino al momento in cui lasciamo la dimensione dei vivi cerchiamo chi ci ascolti L'ascolto è la prima cosa che insegnano quelli che hanno una fede riconosciuta... ma non un ascolto succube... figlio di un sentire senza accoglienza delle parole... ma un ascolto che sia prendere a cuore. a Barbiana in una piccola scuola nata dall'ascolto di una miseria contadina si scontrava con la sordità del puro nozionismo e da questo scontro nasce "lettera ad una professoressa"... uno scritto frutto di quell'ascolto di misture di dati e luoghi tanto distanti dal concreto del quotidiano e prive di quella urgenza educativa e civica che tanto occorre per mettere in comunicazione fra loro due rive separate da secoli di reciproche ostilitàascoltare rende capaci di parlare e di parlare in lingue diversequella propria e quella del nostro astante... quella dello sfruttato ma anche quella dello sfruttatore... quella del rifugiato e quella dell'anfitrione... ma soprattutto allena alla pazienza del tempo che scorre nonostante noi... nonostante quel che siamo e facciamo.per giungere all'ascolto fatto del silenzio dalle quotidiane urla che si sentono... quell'ascolto che sembra appartenere alla dimensione onirica ma che poco ha di mentale e molto di divino Per questo è importante trovare chi ascolti le nostre paure... necessità... chi sappia comprendere quel che diciamo sebbene con una lingua diversa... un poco come il pupo che parla alla madre e la madre capisce. Alle  olte occorre solo imparare a farlo... altre trovare chi sia disposto a farlo... altre ancora siamo chiamati a farlo Possa ciascuno trovare i modi per ascoltare ed essere ascoltati