homo sum

Abuna


sullo specchio di perfezione lessi di quando fratello francesco scoprì che il padre nostro alleviava le pene delle anime in attesa.il giorno dei morti  spesso molti di noi rivolgono lo sguardo o anche solo il pensiero a dei cari lontani più nel quotidiano che nel cuore.allora ho imparato a fare quel gesto che forse avrà anche un valore nullo ma che non si sa mai...e da quella prima volta, ogni volta che entro nel cimitero a salutare i morti, sperando di non seppellire i vivi, mi sembra di entrare al mercato di piazza vittorio dei tempi andati...un vociare come di gioia ma anche supplice che cessa all'abbà.anche così distanti siamo ancora in grado di comunicare?non lo so, so solo che è una sensazione strana e curiosa ma che aiuta nel pezzetto di strada che si fa...spesso meno soli di quanto non siamo portati a credere.