homo sum

Grogh


 Il suo nome completo è Gros Gheràrdma tutti i suoi amici lo chiamano Grogh.Ha solo 4 secoli ma guai a chiamarlo vecchiotanto che ancora oggi gironzolasempre appoggiato al suo fidato amico...un bastone di bambù del Gange...
alla eterna ricerca di sogni da realizzare.Grogh vaga per villaggi... città... campagneincontra molte persone e tanti sogniCome quel banchiere che voleva volare
Grogh <PUFF!> gli diede due ali stupendema dopo un primo voloil richiamo degli affari... scrivania...sediae interminabili riunioni... lo legano a terraallora le ali sono un impaccioquell'uomo rinunciò al sognoe Grogh ripartì fino ad incontrareun uomo anziano ormai immobile
ma molto amato e coccolatoche voleva tornare energico come a vent'anniGrogh <PUFF!> lo rende giovanee quello corre subito a divertirsima presto gli tocca guadagnaree non trovando lavoro si ritrova a mendicare.Sugli scalini del dolore ripensa alla sua vitae rinuncia al sogno tornando vecchio e amato.Poi incontra una ragazzinache sogna di essere una gran ballerina
per far finalmente tutto quello che vuole.Grogh <PUFF!> che bello ora è grandema essere adulti comporta far sceltee per tutto il giorno fatica e palestrae neppure un secondo per giocare sul pratoe anche questo sogno finì abbandonato.Su un letto Grogh parla con un malato...ha un bel sogno diventare soldatoGrogh <PUFF!> lo mette in divisama presto alla guerra viene mandatospari... ferite... sangue e urla di terroreTorna sul letto rifugio perfettoGrogh un po' deluso non trova quei sogniche sono saldi nei cuorifin quando vede di bimbi una frottacircondano una donna non bella ma faroper quei discoli urlanti agitati e felici.Sono orfani... ladruncoli... sporchi o storpi.Qualcuno mendica monete... altri sorrisitutti cercano uno sguardo per loro.Lisa... la donna... offre solo il suo cuoreche diventa una musica fatta di parole.Come una luce che brilla la notteattrae le farfalle ma pure zanzarecosì Lisa ha intorno i bambinifigli di ignoranza povertà e doloreGrogh immagina vedendo la donnache il suo sogno sia diventar bellama ecco che resta un poco da solai bimbi tornano alle loro faticheGrogh <PUFF!> si avvicina e le chiedecosa mai sogna la dolce Lisalei lo guarda sorridente e rispondei miei sogni son tutti quiben custoditi dentro quei cuoriche vorrei ascoltati e non più derisiche violenza dalla loro vita stia fuori!Grogh si gira... li guarda... ci pensapoi con un <PUFF!> arriva una giostradove ora tutti i piccinitrovano quel cuore e mille e più giochi.Grogh <PUFF!> ritorna sui montida là cercherà i suoi amici sognipiccole ali che vanno nel cielosempre schivando angosce e turbamenti.Dedicata a Odaliscae alle donne che come leiogni giorno regalanocuore e fiduciaa dei bambini sporcati dalla vita.