Maria!nemmeno Gesù riesce a scherzare sul dolore di un cuore agitato... lo immagino sorridente come a dire girati che ti faccio una bella sorpresa ma si commuove a quel pianto... è la dolcezza infinita di ascoltare il proprio nome scritto nel cielo.Maria... ma ognuno metta il suo nome al posto di quello.Maria... una donna che molte divisioni aveva vissuto... una persona con un passato come ciascuno pieno di amarezze e giudizi dove condanne e rabbia erano padrone del cuore.eppure qualcuno spera un futuro diverso per lei.eppure qualcuno spera un futuro diverso per quelle persone che hanno trovato solo giudizi e non parole... per quei bambini che non hanno visto l'amore di un genitore ma libidini adulte... per quei malati che soffrono da soli come nel Getsemani non trovando chi vegliasse con loro.e gridano allontana da me questo calice... come Giobbe... un urlo che la patristica ricorda come l'urlo del dolore... più ancora dell'urlo del crocefisso... perché a me...Ma dal cuore si ritrova la risposta di un bimbo che allarga le sue braccia tentando di cadere in quelle di mamma e papà... però non la mia volontà ma la tua... come un bambino ci si affida a chi ci ama davvero!È il Padre Nostro! la prima cosa che si chiede.La tradizione bella di un nome scritto nel cero celeste che vede pubblicani e prostitute davanti ai farisei di questo mondo.e con dolcezza quando tutto sembra perduto e non si sa a chi rivolgersi si sente un nome... il nome di ciascuno... con la dolcezza di una familiarità personale.Una Maria diversa da quella del giorno delle braccia aperte per trovare alloggio nei cuori...
Maria
Maria!nemmeno Gesù riesce a scherzare sul dolore di un cuore agitato... lo immagino sorridente come a dire girati che ti faccio una bella sorpresa ma si commuove a quel pianto... è la dolcezza infinita di ascoltare il proprio nome scritto nel cielo.Maria... ma ognuno metta il suo nome al posto di quello.Maria... una donna che molte divisioni aveva vissuto... una persona con un passato come ciascuno pieno di amarezze e giudizi dove condanne e rabbia erano padrone del cuore.eppure qualcuno spera un futuro diverso per lei.eppure qualcuno spera un futuro diverso per quelle persone che hanno trovato solo giudizi e non parole... per quei bambini che non hanno visto l'amore di un genitore ma libidini adulte... per quei malati che soffrono da soli come nel Getsemani non trovando chi vegliasse con loro.e gridano allontana da me questo calice... come Giobbe... un urlo che la patristica ricorda come l'urlo del dolore... più ancora dell'urlo del crocefisso... perché a me...Ma dal cuore si ritrova la risposta di un bimbo che allarga le sue braccia tentando di cadere in quelle di mamma e papà... però non la mia volontà ma la tua... come un bambino ci si affida a chi ci ama davvero!È il Padre Nostro! la prima cosa che si chiede.La tradizione bella di un nome scritto nel cero celeste che vede pubblicani e prostitute davanti ai farisei di questo mondo.e con dolcezza quando tutto sembra perduto e non si sa a chi rivolgersi si sente un nome... il nome di ciascuno... con la dolcezza di una familiarità personale.Una Maria diversa da quella del giorno delle braccia aperte per trovare alloggio nei cuori...