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Ken il guerriero - La leggenda di Hokuto


Ken il guerriero – La leggenda di Hokuto A cura di Giuliana Molteni Director's Cut Regia: Takahiro Imamura Animazione Distribuzione: Mikado Voto: 75La trasposizione su grande schermo di un fumetto/serie tv di culto assoluto come Ken il guerriero ha già scatenato a priori una ridda di giudizi e critiche, perché difficilmente l'oggetto di tanto amore può essere raffigurato in modo da mandare a casa tutti contenti. La serie di Kenshiro viene definita “multi generazionale”, sia per lo sviluppo della trama che copre diverse generazioni, sia per le varie fasce di età degli appassionati spettatori, sia perché si è diversificata su fumetto, serie tv, film e prodotto per home video. Così, alle spalle di questo prodotto, di materiale ce n'è una quantità sterminata. Questo film è tratto da L'episodio del Mausoleo a Croce del Sacro Imperatore e racconta la lotta di Kenshiro contro il malvagio Sauzer, controllato da lontano dal fratello/rivale Raoul, aiutato dall'altro fratello Toki e dai ragazzini orfani Bart e Lynn, oltre che dall'eroe cieco Shu. Il film, che è il primo di una serie di cinque, si discosta dalla serie, mito televisivo degli anni '80 (ma curiosamente solo sui circuiti locali), per una diversa cronologia degli eventi e per una differente gestione dell'ordine con cui entrano in scena i personaggi.
Abbiamo anche l'inserimento di una nuova protagonista, la guerriera Reina, segretamente innamorata di Raoul dall'infanzia, disegnata appositamente per il film da Tsukasa Hojo (City Hunter, Cat's Eye). Assisteremo, finalmente supportati da grafica, doppiaggio e sonoro all'altezza, alla mitica lotta fra le due scuole di arti marziali, Hokuto e Nanto, che con tutte le regole e le figure che le compongono sono entrate a far parte dell'immaginario collettivo e di conseguenza sono state citate in numerosi film di arti marziali, Tarantino compreso (e anche Kung Fu Panda...). Il team responsabile dell'operazione è composto dal disegnatore storico Tetsuo Hara, dal coautore Buronson (pseudonimo di Salary Man Kintaro, in omaggio al suo idolo Charles Bronson) e da Nobuhiko Horie, un tempo redattore della rivista su cui veniva pubblicata il fumetto, sotto la regia di Takahiro Imamura.
Quando ormai il mondo è ridotto ad una rovina, deve ritornare il potere dello spirito. In un cupo universo post-atomico, che ricorda il mondo di Mad Max, dichiaratamente ammirato da Tetsuo Hara, vaga un'umanità ridotta a manipoli di pochi, disperati sopravvissuti che si aggirano in un inferno di dolore e sofferenza, dove amore, amicizia e solidarietà stentano a sopravvivere. Tutto come sempre a causa della follia della guerra. Pochi eroi si contrappongono a schiere di malvagi, che si divertono a sterminare sadicamente i sopravvissuti, infliggendo soprusi, ingiustizie, lutti. Finché all'orizzonte non si staglia la nota, eroica sagoma di Ken. Il pubblico applaude. Mai come oggi si agogna ad un giustiziere invincibile che raddrizzi tutti i torti, rimedi a tutte le ingiustizie. Ma la sua è una vita solitaria, votata al dovere ed al sacrificio e intorno a lui muoiono amici e compagni. Anche lui può trovarsi in difficoltà, nonostante la sua nota tecnica di combattimento che consiste nel far esplodere dall'interno il nemico, attraverso la pressione dei punti vitali, perché i nemici che deve fronteggiare sono a loro volta potentissimi.
I prossimi film racconteranno altri episodi della serie, visti dall'angolazione di altri protagonisti. La fisionomia dei personaggi rispetta gli originali, aggiungendo un certo carisma a tutti i personaggi maschili, anche se sembra che questi personaggi abbiano un minore spessore romantico rispetto a quanto ricordavamo. La narrazione mantiene l'enfasi melodrammatica richiesta dall'epicità della storia, ma venticinque anni non sono passati senza lasciare traccia. Per i nostri occhi, per i nostri cuori? Chissà....Consigliato a tutti coloro che amano e hanno amato la serie animata.