Le ravissement

Post N° 57


Il ripercuotersi di un'inatteso incontro-l'illusione afferata nelle schegge del tempo, prima ancora d'inabbissarsi- allo stesso café, distanziati dallo stesso tavolo, le mani che non si cercano, reazioni trasversali, con la stessa pubblicità di Campari di fronte, e accanto la nostra bacheca delle serate al Teatro, trovarsi ogni volta un pò alterati noi due, te con il tuo sigaro, io con gli stessi pantaloni marroni, che ripudiamo Moliére all'italiana: I tempi mai vissuti o l'intreccio dei pensieri, l'aria settembrina delle fughe. Reagire e violentare, banalità del ballo distorto dei papaveri, o la contingenza del girovagare dell'anima delle nostre anime, capacità dello sguardo obliquo, di essere secolare e continuo come la malattia che portano nello spirito le dottrine che giustiziano per difendere. Ti osservo bere l'ultimo sorso del tuo caffé zuccherato 2 volte, sentendo in te l'avvicinarsi di un'espressione lontana seppure familiare. Come il mio sorriso che percorre lungo ciò che veniamo tracciando dall'incontro delle nostre prospettive.