Le ravissement

de Lol V. Stein

 
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"C'è un Sogno che ci sta sognando."
Diogene
 
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"Sapevo che tu mi sognavi,
Perciò non potevo dormire."



Anna Achmatova

 

VALÉRY STEIN

"... Pensava a qualche cosa, a se stessa? le domandavano. Non capiva la domanda. Si sarebbe detto che andava avanti per forza d'inerzia e che l'infinità stanchezza di non riuscire a fermarsi non era concepibile; sembrava diventata un deserto dove una facoltà nomade l'avesse lanciata all'inseguimento interminabile di che? Non si sapeva. Essa non rispondeva.

 Della prostrazione di Lol, del suo abbattimento, della grande sua pena, avrebbe avuto ragione solo il tempo, dicevano... " ( p.18; idem )

 

DAL LIBRO QUI TRAGGO

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"...Nella prostrazione di Lol si notarono in quel periodo, dicono, alcuni segni di sofferenza. Ma che significato ha la sofferenza senza oggetto?..." (p. 17;ed Feltrinelli )
 

TRATTO DAL LIBRO

" ...Poiché bisogna inventare gli anelli della catena che mancano alla storia di Lol V. Stein, mi sembra più giusto spianare il terreno, scavarlo, aprire tombe dove Lol fa la morte, che non innalzare montagne, costruire ostacoli, creare incidenti. E credo, conoscendo Lol, che avrebbe preferito vedermi rimediare in questo senso alla penuria di fatti della sua vita... " (p. 19; idem)

 

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Una riflessione illogica

Post n°54 pubblicato il 14 Agosto 2007 da Loliana

Sto cercando di capire la differenza che si cela nelle pieghe della percezione, fra vivere leggermente e vivere con lo sforzo. Sono due termini che in primo impatto, sembrano superficiali, e forzatamente creati, ma in realtà sono solo due parole, inadatte o poco letterarie che rappresentano quella differenza. Mi chiedete da dove sono partita per arrivare a questo introdurre delle categorie. In realtà, sono 17 anni che ascolto musica classica e ho sentito la mia vita attraverso quei suoni, dal Concerto per pianoforte n. 2 di Rachmaninov a Requiem di Mozart, per arrivare a Verklärte Nacht e Il prigioniere, passando per mia passione senza limite per Ludovico van, per non nominare i concerti per 2, 3 e 4 clavicembali di Bach arrangiati per pianoforte... e così ho passato una vita a esprimermi e ad immedesimarmi attraverso questo "stile" -se non sembra un'altra volta una parola buttata lì- e Settimana scorsa, assisto Ad un concerto non di alta qualità sulla spiaggia sotto forma di un Tribute to Miles Davis. Bella serata, con la compagnia di un Cocktail al pompelmo e senza compagna umana. e oggi dopo il mio rientro odierno, cerco di cercarmi qualche traccia di questo genio... e ascolto qualche brano, qualche sprazzo di creazione divina potrei dire, o forse qualche ... basta! non uso le parole. Sapete a cosa penso?.. che forse sto vivendo la mia vita con tanta "inutile" difficoltà. e Seppure non ne rimango pienamente convintoa cerco almeno di razionalizzare questa mia deviazione.Sapete cosa sarebbe potuto successo se avessi ascoltato questa musica per 17 anni, anziché concerto per pianoforte di Brahms?!... Credo che sarei diventata sicuramente un'altra persona.. ma non riesco a dire "meglio" o "peggio".
Mi chiedo, PErché quella risorsa infinita che ci hanno lasciato i musicisti classici, debbono essere nelle mani di sole pochissime persone a scapito degli alti... se penso ai concorsi... credetemi, non sono una persona fallita. Ancora spero nel poter diventare una musicista classica. Ma non riesco a non porrmi certe domande.
E così, Apro questo interrogativo, accompagnandola con la ricerca adatta... e ve ne parlerò presto!
un abbraccio sincero a chi mi ha letto anche oggi

 
Rispondi al commento:
paoloaresmorelli
paoloaresmorelli il 14/08/07 alle 11:05 via WEB
Certo che puoi ancora diventarlo...in bocca al lupo...
 
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