Salire su quella nave...significava lasciare per sempre l'ombra di te. L'ombra di quella donna che mi ossessionava fino ad annullarmi. Sicuramente ti amavo...ti avevo amato... e ti avrei amata ancora. Ma la tua presenza non la reggevo più, troppo ingombrante per la mia anima di ventenne...troppo distanti i nostri orizzonti, i nostri ideali, le nostre vite. Mi guardavi sparire in mezzo al mare... ti guardavo divenire piccola sulla banchina...sempre più piccola...mentre agitavi la mano e correvi verso il molo come per fermare la nave. E io ti salutavo e piangevo...piangevo e ridevo perchè sapevo che finalmente avrei smesso di essere come te...avrei smesso di apprendere da te...assomigliare a te... in tutti quegli atteggiamenti che odiavo e rifuggivo. Agitavo la mano e asciugavo lacrime....le ultime che avrei versato, prima tornare ad amarmi, prima di sparire per sempre dalle tue mani... sempre pronte a sorreggermi...ma capaci di soffocarmi. Ciao mamma... ti chiamerò appena troverò me stessa.