L'Inafferrabile Sé

Post N° 155


Quando il cervello si rende conto che  entropicamente vive di immaginipreconfezionate e indotte dalla sua disattenzione alla realtà,ossia che l'idea imposta  crea l'importanza dei fatti, senza peraltro che i fatti stessi ne abbiano alcuna,ecco che subentra qualcosa nella consapevolezza del se stessiche davvero fà male e rende attoniti e assolutamentealieni dai percorsi abituali.Tutto perde importanza,nulla ha piu senso  e resta una strana sensazionedi inutilità in fondo al cuore che si puo assopiresolo annullando completamente "quel vecchio se stessi "dai suoi percorsi abituali.Improvvisamente ci si accorge che ci si comportacome un cane che si autolancia il bastoncino di legno per credere che sia importante andare a riprenderseloper poi rilanciarselo e così  via per tutta la vita stimando che quell'atto onanista sia sacro e piacevole..E' un gioco stupido e rendersene contoè assolutamente deprimente.Da quel vuoto improvvisamente ecco la domanda :ma in pratica chi è che se ne stà rendendo conto ?Cosa è quell'entità che ha visto e realizzato la totale inconsapevolezza del proprio vivere ?Non è l'io con i suoi contenuti empirici o etici o educativi,non è il domani con i suoi falsi dei e nemmeno lo ieri con le sue obsolete moralità , no è qualcosa d'altro.Qualcosa o qualcuno vede se stesso e prova senza paroleun grande disagio .Falsità e menzogne , assurde pretese ebieche finalità smascherate finalmente ,arrivano a sviluppare quella coscienza.Ma di quale coscienza si tratta ?E' qualcosa che è sempre stata là presente  in noi fin da piccoli,qualcosa che il mondo ha cercato di distruggere da sempre,un bagliore  mai domo che come luce personale sempre in fondo ad un sè naturale faceva capolino dentro il noi stessi.La chiesa le consuetudini i genitori gli educatori in generela scuola la politica hanno creato la frammentazione dell'anima che incompleta vive nel dolore della privazione e che si cura con il piacere indotto dall'orrendo e bieco consumismo  che conducealla ottusità del cuore e dello spirito e tutto ciòha concorso ad uccidere e ad impedire l'armonico  tragitto verso la propria libertà individuale.Trasformando la naturale tendenza del conoscere,partendo dallo sconosciuto,ecco che invece si è pretesoinfilare un conosciuto assiomatico e perciò privo di vita,in una testa nata senza pregiudizi ma pronta allo stupore del conoscere,rivelando tramite l'esperienza personale le corrette sequenze del vivere.E allora si comincia a capire chequel qualcosa o qualcuno che sente disagio è un entità incorrotta  che  per troppo tempo è vissutaassopita all'ombra di un suo negato fiorire.La divinità personale negataci per sostituirla con quella dogmaticascolpita nella pietra , ci ha reso ottusi stupidi e incapacidi gioire di questa opportunità all'eterno che fin dalla nascita ci era stata concessa.I tiranni esistono e non sono quelli che siamo abituati a considerare come  tali.Il vero tiranno non si lascia svelare e anzi si travesteda benefattore , ed è formato dalla coscienza imposta dalle regoledi un potere malvagio che pretende soggiogare lo spirito umanoper poterlo sfruttare a vantaggio della sua  intrinseca malvagia natura .Ma si può arrivare a smascherare questo gioco non appenasi riesca a trovare il coraggio di mettere tutto in discussioneusando il dubbio come apriscatole della sola verità possibile:il potere corrompe e rende avidi e cattivi,è tutto scritto chiaramente dentro noi ,ognuno puòvederlo se ne avrà la forza ed il coraggio ,e da quel momento, la mente ormai svuotata del suo contenuto attraverso questa presa di coscienza individuale,come una folgorazione sulla via personalevedrà  i fatti per come si presentanoe non piu per come siano stati descritti dagli opportunismidi un mondo che pare si cibi delle nostre qualità migliorisenza peraltro regalarci altro che false sicurezza e falsi piaceri.Dal  dubbio inizia la saggezza.