L'Inafferrabile Sé

Consumatum est


Sentiva su di se salire la marea di un liquido sentimentoineffabile e spietato ; era la sua morte che faceva capolinoinsinuandosi sommergendo ogni sua cellula.Niente poteva confortarlo , nulla poteva aiutarlo a respingere quella enorme energia ;solo e infreddolito, sentiva la voglia di vivere ,farsi sempre piudebole e percepiva  anche il desiderio di arrendersi lasciandosisommergere permettendo che la sua essenza se ne andassenel nulla chiudendo i suoi occhi stanchi su quella immensacoperta avvolgente che sempre di piu lo sovrastavanell'oblio del riposo eterno.In fondo morire non era solo stecchire le gambe ma era  atto maestoso, sacro e definitivo,e fu cosi che si trovò a danzare e muovendo i piedi avanti eindietro ,roteando le anche ed il bacino, danzò , danzòrendendo omaggio a quella cosa che si avvicinavasancendo la meraviglia  del suo vivere ;la parola fineesaltando il suo passaggio nella vita rendeva trionfale e terrificante , quella danza  in onore degliumani che prima di lui avevano vissuto quel sacro commiato.Era finita e non sarebba mai piu ricominciatae l'ultimo gesto sulla terra lo vide abbracciato al suopetto danzando solo e con gli occhi gonfi di lacrimesocchiusi pur tesi alla luce di un ultimo tramonto sull'infuocato brividodi un bagliore che spegneva nel suo torace ogni sprazzodi un cuore che sempre di piu sprofondava dentro l'ombelico ,riconsegnando alla madra terra tutta la linfadi cui si era cibato nel suo tempo per tutto il tempo.E nel penultimo ansito con una incomparabile pienezzacapii la forza e l'eternità del suo ultimo sospiro,e bastò quel singolo atto a renderlo pago e felicedi esserci  e ringraziando l'universo se ne andò sazio e finalmente felice.