Una voce sussurrata

Parere personale...


Nel primo capitolo del Libro della Genesi si legge che è Dio stesso a dare un nome alle cose appena create: “chiamò la luce giorno e le tenebre notte”, “chiamò il firmamento cielo”, “chiamò l'asciutto terra e la massa delle acque mare”.Avviandosi alla fine del capitolo 2, si legge ancora che “il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all'uomo, per vedere come li avrebbe chiamati” e aggiunge che comunque “avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome”.Il nome non è quindi un semplice elemento decorativo, ma identificativo, addirittura costitutivo, se, come è vero, il pensiero filosofico è giunto nei secoli successivi a coniare il motto “nomen est omen”.Molti oggi sembra vogliano distruggere millenni addirittura di cultura letteraria e religiosa, di sapienza, tentando di cancellare queste salutari diversificazioni creando un indistinto unicum - linguistico: abolizione della differenza tra maschile e femminile, sebbene mascherata con una improbabile, spesso ridicola, partizione dei nomi neutri;- culturale: molti non conoscono quasi più la madrelingua e molti docenti non sanno più nemmeno insegnarla;- storico-giuridico: con la proposta di fusione dei Comuni e la conseguente distruzione del senso di identificazione, di appartenenza al proprio campanile;- psicologico: con l’invenzione aliena ed alienante della c.d. teoria gender;- sociale: puntando al meticciato razziale, con conseguente recisione delle proprie radici;- religioso: puntando al sincretismo tra le religioni, o presunte tali.