Una voce sussurrata

Beati...


 Dopo la predicazione di una povertà oltremodo felice, il Signore aggiunge: «Beati gli afflitti, perché saranno consolati». Carissimi, l'afflizione, alla quale qui viene promesso il conforto eterno, non ha nulla in comune con le tribolazioni di questo mondo. Né si tratta di quei lamenti che vengono emessi dagli uomini nel loro comune dolore. Questi lamenti non rendono beato nessuno. Diversa è la natura dei gemiti dei santi, come pure diversa è la causa delle lacrime che meritano di essere chiamate beate. Il dolore propriamente religioso è quello che piange o il peccato proprio o quello degli altri. Né si duole perché questo male è colpito dalla giustizia divina, ma, se si attrista, lo fa per quanto viene commesso dalla iniquità umana. E' il caso di piangere più colui che compie le opere del male, che chi ne è la vittima, perché la malizia fa sprofondare l'iniquo nell'abisso della pena, la sopportazione, invece, conduce il giusto alla gloria. (dal «Discorso sulle beatitudini» di san Leone Magno, papa)