alidicera

Notizie ANSA


Si sono aggravate dopo un'emorragia interna le condizioni di Eluana Englaro, la donna in stato vegetativo permanente dal 18 gennaio 1992, dopo un incidente stradale. Le complicazioni sono sorte durante la notte scorsa. Per alcune ore le speranze di recupero sono sembrate limitate, ma poi, nel pomeriggio, l'emorragia come era iniziata si è arrestata. "Eluana potrebbe anche riprendersi", ha detto il medico neurologo Carlo Alberto Defanti, che ha in cura la donna. I medici, insieme ai familiari, hanno comunque deciso di non procedere a trasfusioni né ad altri interventi. Continua quindi la sua battaglia Eluana, che compirà 38 anni il prossimo 25 novembre. A luglio, dopo anni di vertenze giudiziarie, il padre aveva ottenuto l'autorizzazione alla sospensione dell'alimentazione forzata. Una decisione che ha scatenato polemiche e dibattiti a non finire e ulteriori ricorsi. L'ultima decisione spetta alla Cassazione che ha fissato un' udienza per l'11 novembre. Da 14 anni ricoverata nella casa di cura Beato Luigi Talamoni, nel centro di Lecco, Eluana vive come un vegetale, ma con il suo forte cuore che continua a battere, respirando da sola, alimentata con un sondino e idratata. Nessun segnale di coscienza però, nessun intelletto, nessuna possibilità di ripresa. Il cervello andato incontro ad una necrosi irreversibile, è vissuta tutti questi anni senza avere mai altre complicazioni di salute. La giovane è stata colpita da un'emorragia due giorni fa, ma le sue condizioni si sono aggravate nella notte scorsa. Le suore misericordine che l'accudiscono si sono subito accorti di quanto stava accadendo e hanno chiamato i medici e quindi il padre. Papà Beppino, 67 anni, il volto tirato, si è precipitato accanto alla figlia. Ha voluto essere informato di tutta la situazione, poi è andato via, senza fermarsi a parlare con i giornalisti che in breve hanno affollato l'ingresso della clinica, per tornare un paio d'ore dopo. In ospedale si è recata anche la curatrice speciale di Eluana, l'avvocato Franca Alessio. "E' stato concordato di non fare trasfusioni - ha detto -. E non c'é stato un rifiuto da parte del padre". "Per la prima volta c'é stato un accordo tra la famiglia, me stesso e la clinica a non adottare misure salvavita - ha confermato il medico neurologo Carlo Alberto Defanti, che ha in cura la donna -. Misure che potevano essere utili in una condizione normale, ma non in questa". Ma nel tardo pomeriggio la situazione si è evoluta in modo quasi imprevisto. L'emorragia come era cominciata si è fermata. Ai giornalisti in attesa lo ha confermato lo stesso Defanti, uscendo dalla clinica. "Eluana - ha detto - potrebbe riprendersi". SIAMO VICINE AL PAPA' DI ELUANA ..questa straziante storia dura da  troppi anni e questo padre a smesso di vivere la sua vita ne momento stesso in cui lsua figlia ha avuto l'incidente  un abbraccio forte ad entrambi e la nostra stima e ammirazione per tanto coraggio,