L E M I L L E A 1/2 N O T T ECuscini damascati ornati di frange e pendagli d'oro gettati come petali su piccoli letti a baldacchino. Divani e poltrone, specchi e tappeti scarlatti e nell'aria denso il fumo profumato dei narghilè. Nelle ballerine verdi-velate pulsa la danza dai sottili polsi inanellati fin giù nei ventri arrotondati e nudi. Ci invitano a ballare, sorrido ma m'impunto come un asino, la mia è mente vaga, l'ora irripetibile, il corpo l'hanno abbandonato e sciolto opportune dosi di boukha sicchè sto così bene lì, acciambellata sorniona sul cuscinone mentre quella serva dell'architetto mi accarezza le dita. Mi si prende per la mano, dai balla, ma no cosa dici, su vieni, avanti, no dai la prossima volta. La ragazza mi viene incontro: ha occhi neri e capelli corvini, labbra scure e un sorriso mite e ammiccante insieme. Si sfila un bracciale rigido, sottile e dorato: tieni. Aggrotto la fronte, vorrei dirle qualcosa ma sono ipnotizzata dal suo sguardo di bronzo, la fisso sorridendo con un solo lato della bocca mentre finalmente L. riesce a portarmi via a ballare. L'intreccio delle dita è uno shock, sussulta il petto e s'agglutina il sangue mentre in alto, un soffitto drappeggiato di veli chiari è il cielo albeggiante di questa notte araba.
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L E M I L L E A 1/2 N O T T ECuscini damascati ornati di frange e pendagli d'oro gettati come petali su piccoli letti a baldacchino. Divani e poltrone, specchi e tappeti scarlatti e nell'aria denso il fumo profumato dei narghilè. Nelle ballerine verdi-velate pulsa la danza dai sottili polsi inanellati fin giù nei ventri arrotondati e nudi. Ci invitano a ballare, sorrido ma m'impunto come un asino, la mia è mente vaga, l'ora irripetibile, il corpo l'hanno abbandonato e sciolto opportune dosi di boukha sicchè sto così bene lì, acciambellata sorniona sul cuscinone mentre quella serva dell'architetto mi accarezza le dita. Mi si prende per la mano, dai balla, ma no cosa dici, su vieni, avanti, no dai la prossima volta. La ragazza mi viene incontro: ha occhi neri e capelli corvini, labbra scure e un sorriso mite e ammiccante insieme. Si sfila un bracciale rigido, sottile e dorato: tieni. Aggrotto la fronte, vorrei dirle qualcosa ma sono ipnotizzata dal suo sguardo di bronzo, la fisso sorridendo con un solo lato della bocca mentre finalmente L. riesce a portarmi via a ballare. L'intreccio delle dita è uno shock, sussulta il petto e s'agglutina il sangue mentre in alto, un soffitto drappeggiato di veli chiari è il cielo albeggiante di questa notte araba.