L' ATTIMO FUGGENTE

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L A   1 2 E S I M A   N O T T EPassano lente le ore di chi la notte non la dorme nè la vive, ma la fa.E ci si scopre parte d'un mondo di onirica lucidità che alla fioca luce dei neon di cortesia non si piega ma stoicamente resiste, nell'attesa dell'alba di un nuovo giorno, pur sempre uguale.Un'umanità variamente offesa vi dimora, e bianchi angeli accomodanti ed accomodatori e poi gli stanchi guardiani del sangue, le cui ombre opache vagano e s'allungano e s'intrecciano sulle pareti chiare.E non v'è casa, nè pudore, nè talvolta voci o gesti familiari neppure più in chi vegli.Ma è proprio qui che la meraviglia dell'umanità si palesa, così inaspettatamente in simile luogo, così fortemente rispetto ad altra circostanza. E la banalità e la superficialità e la scioccherìa dei rapporti è straordinariamente vinta da un'adamantina solidarietà che nella comune sofferenza trae i suoi natali.Il male è trasversale in quanto socialmente, moralmente e politicamente corretto: quando arriva, non guarda in faccia nessuno. Sarà.Magari davvero non ci guarderà, ma vero è che rende i nostri visi tutti uguali.