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Psichiatri: «Femminicidio, c'è troppa tolleranza sulle minacce»


 «Solo il 5% delle persone imputate di omicidio sono dichiarate inferme di mente, il restante 95% sono capaci di intendere e volere ed esprimono in maniera prevaricante e prepotente la loro sopraffazione o intolleranza nel non riuscire a possedere il proprio "oggetto" di amore, aggravate da aspetti di insensibilità nei confronti dell'altro, di ipocrisia e di menzogna.Si tratta, il più delle volte, di individui con personalità antisociale - disturbi affettivi tra ospedale e territorio - e con una storia personale di comportamenti violenti che nulla hanno a che fare con problematiche o disturbi mentali. Per questo gli apparati giudiziari e le forze dell'ordine non possono più permettersi superficialità, non è più possibile trovarsi di fronte ad un omicidio magari dopo anni di segnalazioni senza che vi sia stato alcun intervento serio dell'autorità giudiziaria. Occorre intervenire prima, subito, e con decisione, per evitare morti insensate».Questo è quanto afferma  il direttore del dipartimento di neuroscienze dell'Ospedale Fatebenefratelli di Milano nonchè presidente della Società Italiana di Psichiatria, Claudio Mencacci, secondo cui le giustificazioni anche psicologiche creano più vittime ed è perciò fondamentale mettere in campo più prevenzione e meno tolleranza.  La ragazza sedicenne bruciata dal suo ex di 17 anni aveva già avuto il naso rotto da un suo cazzotto , molte altre donne uccise avevano già subito violenze dai propri compagni,ma nessuno aveva sporto denuncia o dato la giusta importanza al fatto fino all'irreparabile. Oppure, molto spesso le denunce vengono fatte ritirare ancora con minacce e ricatti, magari usando i figli. Denunce di stalking sottovalutate.Ultimamente  gran uso di acido.Non mancano neanche casi di violenze perpretati da donne ai danni di uomini come per esempio la vicenda di una infermiera,accusata di aver assoldato un conoscente per sfigurare al volto con l'acido un collega.L'esecutore materiale, a sua volta,è  un calabrese che alla fine degli anni '90 in Sicilia strangolo' la moglie che si opponeva al divorzio.  Anche questo caso era stato preceduto da messaggi, pedinamenti, minacce e telefonate a qualsiasi ora.Vicende incredibili, che richiedono un intervento deciso: istituire  il principio della PROTEZIONE della vittima e maggiore azione preventiva in caso di violenze accertate con  pene esemplari ,dando più rilevanza allo stalking.