loredanafina

Da: "COSI' PARLO' ZARATHUSTRA" di F. W. Niethzsche - LE FRASI PIU' BELLE - VENTIDUESIMA PUBBLICAZIONE.


IL SALUTO (pag. 236) - Nel tardo pomeriggio, dopo lungo e vano cercare e correre intorno, zarathustra rientrò nella sua caverna. Quando fu di fronte ad essa, non più lontanto di venti passi,  accadde per lui una cosa più inaspettata: udì nuovamente la grande invocazione d'aiuto. E cosa stupefacente! questa volta proveniva proprio dalla sua caverna. Ma era un grido più lungo, più modulato, più strano, e Zarathustra distinse che era composto da molte voci: anche se, udito di lontano, poteva suonare come emesso da un'unica bocca.Allora Zarathustra si precipitò dentro la sua caverna, ed ecco lo spettacolo, che l'aspettava dopo quanto aveva udito. Infatti lì sedevano l'uno accanto all'altro, tutti coloro che lui aveva incontrato quel giorno: il re di destra, il re di sinistra, il vecchio, il papa, il mendicante volontario, l'ombra, il coscienzioso dello spirito, l'indovino triste e l'asino; ma l'uomo più brutto si era posto sul capo una corona e aveva cinto due fascie purpuree, - poichè, come a tutti i brutti, gli piaceva mascherarsi e farsi bello. In mezzo poi a tutta questa triste compagnia stava l'aquila di Zarathustra, arruffata e irrequieta, dovendo rispondere a molte domande a cui la sua superbia non trovava risposta; il saggio serpente le stava avvolto intorno al collo.Zarathustra osservò tutto questo con profondo stupore: ma poi esaminò i suoi ospiti uno per uno con indulgente curiosità, leggendo nelle loro anime e nuovamente meravigliandosi. Frattanto tutto il raduno si era alzato dai suoi scanni e aspettava con riverenza che Zarathustra parlasse. Zarathustra dunque parlò in tal modo:" O, disperati, O, gente bizzarra! Era dunque vostro il grido d'aiuto che udivo? E dunque adesso so anche dove sia da cercare colui che invano oggi ho cercato: l'uomo superiore:-è qui, seduto nella mia caverna, l'uomo superiore! Ma perchè mi meraviglio? Non l'ho allettato io stesso a venire con il sacrificio del miele e con gli astuti richiami della ia felicità? Però, voi che gettate gridi angosciosi, voi formate, mi sembra una compagnia male assortita, e vi guardate in cagnesco. Occorre che prima venga colui, - colui che vi fa ridere, un buon diavolaccio allegro, un ballerino, un mulinello, una bandierola, un qualche vecchio pazzo; - che ve ne sembra?Perdonatemi, o disperati, che mi rivolga a voi con tali parole meschine, indegne, in verità di simili ospiti! Ma voi non indovinate che cosa dia coraggio al mio cuore: - siete voi e la vostra vista, scusatemi! Tutti infatti diventano coraggiosi, guardando un disperato, ognuno si sente abbastanza forte.Voi mi avete dato questa forza, - un dono eccellente, o miei illustri ospiti. Un vero dono ospitale! Benissimo! Non offendetevi dunque che io vi offra quanto mi appartiene. Questo è il mio regno, il mio dominio: ma tutto quello che è mio deve per questa sera e per questa notte essere anche vostro. I miei animali vi debbono servire: la mia caverna sia il vostro albergo! In casa mia nessuno deve disperare; nella mia riserva io vi proteggo da tutte le fiere che la popolano. E la prima cosa che vi offro è: sicurezza!Ma la seconda è il mio dito mignolo. Ora, se avrete il mignolo, ebbene, prendetevi anche tutta la mano! E il cuore per giunta! Benvenuti, benvenuti qui, ospiti miei".Così parlò Zarathustra e rise amoroso e maligno.                              _______________________________LA CONTINUAZIONE NELLA PROSSIMA PUBBLICAZIONE, AL PIU' PRESTO.