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LA DIDATTICA DELL'ODIO di Danilo Cipollini (Bel Ami Edizioni) - Le frasi più belle - PRIMA PUBBLICAZIONE


PREFAZIONE DI  STEFANO DONNOStefano Donno (1975) si è laureato nel 2005 in Filosofia presso l'Università degli Studi di Lecce. Sue poesie sono inserite in numerose antologie e suoi articoli e saggi sono apparsi su importanti riviste nazionali e internazionali. DIDATTICA DELL'ODIO O DELLA TECNOLOGIA SOCIALE DELLA PREVENZIONE                                      di      Stefano    Donno Che l'Italia, la nostra amata Italia, sia nel bel mezzo di una crisi storica di identità politica, sociale, economica senza precedenti non è una novità. Come non è una novità che tra la gente (diciamocela tutta, anche nelle nostre case), serpeggi quasi prepotentemente una diabolica e singolare confusione che sta letteralmente mandando in frantumi alcuni pilastri alla base del vivere sociale.Un forte disorientamento c'è, è innegabile, lo si legge sui quotidiani e sulle emittenti televisive di tutto il paese: alla tanto riconosciuta, certificata, conclamata crisi economica che ha condotto buona parte delle persone sull'orlo del baratro (per non parlare delle piccole e medie aziende, ovvero il pilastro della nostra economia), si aggiungono le aporie di una crisi identitaria e fenomenica tout court del nostro governo che esibisce formule "formattatrici" e "rottamatrici" senza troppi fronzoli ma che in realtà sembrano già contenere nel loro DNA istanze di autodistruzione, inoculate dagli anticorpi di dirigenze politiche assolutamente non in grado di cogliere le novità, le proposte, le energie che magari andrebbero spese ed impiegate per "raddrizzare" un pò la schiena a queste latitudini del globo. Questo libro che si legge velocemente, che rimane in testa a lungo per la sua densità e profondità, è la questione dei personaggi che vivono in questo multiverso creato da Cipollini: sono tutti così importanti, così ben delineati, così perfetti nel ruolo che è stato loro assegnato da poter risultare assolutamente di contorno, visto che di protagonista principale in questa storia, c'è n'è uno e uno solo..... l'Odio! L'Odio che diventa oggetto di una campagna elettorale e addirittura stumento di controllo del consenso e delle vite della gente attraverso una legge vera e propria. L'Odio, quello che conosciamo tutti, è n sentimento che ha come finalità totale quella di distruggere ciò verso cui si dirige, oltre le leggi e le limitazioni morali, e che sente in questa azione di annichilazione totalizzante un profondo senso di giustizia, come se fosse giusto essere così, manifestarsi in questo modo.L'Odio nel libro di Danilo Cipollini, va al di là di qualsiasi categorizzazione o incasellamento teorico: ovvero è sia misoginia (odio verso il genere femminile) e misandria (odio verso il genere maschile), sia misantropia (odio verso la razza umana). Ma è anche il contrario di quanto sostenuto pocanzi, dal momento che siamo ancora nella dimensione dell'esserci, della mera cosalità, del lineare mondo delle cause e degli effetti. L'Odio offerto da Cipollini diventa, nelle vicende narrate, Didattica, non per escamotage creazionale puro e fantastico, ma per metodo che guida, indirizza, corregge la volontà annichilente affetta da Odio e la conduce in una specie di limbo che assuefa alla tolleranza, che azzera la pulsionalità istintuale e che una volta corretta e inserita nell'istituzionalizzazione di una legge, rivoluziona il concetto stesso di punizione. Ovvero la fa quasi scomparire, rendendo il rispetto della legge, tecnologia della disciplina  più efficace di una lobotomia o degli elettroshock, che si rende reale attraverso la creazione di regole in grado di produrre effetti di prevenzione generale.Vorrei,  prima di lasciare il lettore in "balia" di queste pagine, fare alcune considerazioni sulla scrittura di Danilo Cipollini,.Ogni parola viene pesata e scelta con cura, così come l'architettura dei testi e contesti presenti nel libro, è frutto di un lavorìo costante che non si acquisisce solo con il mestiere della scrittura.Già perchè quest'autore ha il senso dell'urgenza del canto di lotta e di passione che deve ritornare ad animare il mondo delle lettere, e che forse va sostenuto non più con l'assillo del dibattito, o dell'incontro soci-cultural-letterario fine a se stesso, ma deve essere opportunità di costruzione e distruzione costante, in un processo di dialogo che crea in una sintesi superiore Coscienza.E forse tutto questo sentire nel rinnovarsi passa anche attraverso l'Odio, un sentimento che non si vuole riconoscere, che non si vuole alimentare forse perchè si sbaglia il punto di vista con cui approcciarsi per meglio comprenderlo.L'Odio nel suo essere disciplina interiore può divenire metodo per il recupero di un futuro migliore ed autenticamente sano, un futuro in cui per vivere non si dovrà sottostare a nessun tipo di ricatto._______________________________Prossima pubblicazione al più presto!